Valtellina di gusto tra viticoltura e cucina.
Prodotti unici come miele, mele e vini, piatti iconici come pizzoccheri e polenta.
La Valtellina, un gioiello incastonato nel cuore delle Alpi italiane, è un luogo dove la natura e la tradizione si fondono in un’esperienza culinaria unica.
Territorio famoso per i suoi vini robusti e i piatti tradizionali, per i suoi prodotti naturali come le mele e per le sue ricette storiche come i pizzoccheri.
Vini e Vigneti della Valtellina
La Valtellina è rinomata per i suoi vini, in particolare per il Nebbiolo, conosciuto localmente come Chiavennasca.
I vigneti terrazzati, unici nel loro genere, si estendono lungo i pendii delle montagne, creando un paesaggio carattristico.
Il terroir montano conferisce ai vini valtellinesi caratteristiche distintive: strutturati, con tannini morbidi e note fruttate. Tra questi, il Sforzato di Valtellina e il Valtellina Superiore sono etichette di spicco.
La viticoltura valtellinese ha radici antiche, con testimonianze risalenti al periodo romano. Nel corso del tempo, la regione ha conosciuto momenti di grande fama commerciale, in particolare con la Svizzera, ma anche periodi di crisi.
Il legame con la produzione vinicola risale all’anno 1000, con i monaci che curavano il paesaggio e consolidavano i sistemi di terrazzamento. Il XVI secolo ha visto un grande impulso per la viticoltura locale, soprattutto per l’esportazione nel Centro Europa.
La Valtellina ha affrontato diverse crisi, tra cui epidemie come l’oidio, la peronospora e la fillossera, ma ha raggiunto traguardi significativi come l’istituzione della Denominazione di Origine Controllata nel 1968 e il riconoscimento della D.O.C.G. allo Sforzato nel 2003.
Nel mezzo, gli anni ’70 del XX secolo rappresentano un momento cruciale nella storia della viticoltura valtellinese: con l’aumento delle importazioni di vino dai paesi del nord Europa e lo scandalo del metanolo che scuote il mercato, sembra che tutto stia per crollare. Ma, come una fenice che risorge dalle ceneri, inizia una nuova era per la viticoltura della Valtellina e la sua economia. Questo periodo segna la transizione dalla produzione in massa a quella di vini di altissima qualità.
Un esempio lampante è il Sassella DOCG di Cantina Nobili, un vino fatto esclusivamente con uve Nebbiolo Chiavennasca. Raccolto a mano nella terza settimana di ottobre, questo vino passa tre anni in botti di legno e quattro mesi in bottiglia. Con il suo colore rosso rubino e il gusto intensamente fruttato, è il compagno ideale per esaltare il sapore di salumi e formaggi locali, o del tradizionale taroz, un piatto a base di patate, fagiolini, burro e formaggio, così come di piatti più sofisticati.
Altrettanto notevole è lo Sforzato di Valtellina DOCG della storica cantina Nino Negri. Lo Sfursat è frutto dell’appassimento naturale delle uve, un processo enfatizzato dai venti freschi e secchi delle Alpi. Questo Nebbiolo unico si distingue per la sua ricchezza e austerità, caratterizzato da note minerali e fresche tipiche dei vini di montagna, abbinamento bilanciato per piatti di carne rossa.
=> Leggi QUI racconti di cantine di Pont in Valtellina.
Miele di Valtellina e Ponte in Valtellina
Il miele di Valtellina è un prodotto di eccezionale qualità, grazie alla varietà di fiori presenti nelle sue vallate.
A Ponte in Valtellina, il miele assume note uniche, grazie alla particolare flora e alla purezza dell’ambiente. Questo miele è non solo un dolcificante naturale ma anche un elemento fondamentale della tradizione culinaria locale, usato in vari piatti e come accompagnamento a formaggi.
La Mieleria Moltoni nasce dal sogno di Giampiero e Renata Moltoni di trasformare la loro passione per le api in lavoro. Prima un hobby, nato nel 1977 quando ricevono in regalo dieci arnie; una decina di anni dopo la decision di farne un’attività, di aprire una azienda apistica, che negli anni cresce tanto da coinvolgere tutta la famiglia, arrivando ad avere oltre 550 alveari.
Inizia un lavoro di nomadismo, spostando le api in varie zone d’Italia, portandole in Maremma Toscana nel periodo invernale, per aiutarle a superare il periodo invernale al meglio e consentire una produzione di maggiori varietà di mieli.
Quando nel 1999 viene acquistata una vecchia latteria a Villa di Tirano, nasce il desiderio di aprire un negozio e un punto di riferimento per tutti gli appassionati di miele. Dopo un curato restauro, che ha permesso di conservare al meglio la parte storica dell’edificio e allo stesso tempo di creare all’interno dei laboratori adatti alla nuove esigenze, nel 2006 inaugurano la Mieleria Moltoni.
Con l’ingresso del figlio Lorenzo in azienda si decide di sviluppare anche la parte agricola dell’attività, iniziando a coltivare i terreni di proprietà della famiglia, alcuni con metodo biodinamico, per la coltivazione di alcune culture tipicamente valtellinesi come il grano saraceno, il mais marano rostrato rosso, il mais ottofile, il mais bianco perla, l’orzo, la segale e il farro. Alcuni di questi prodotti vengono trasformati in farine macinate a pietra che poi utilizziamo per la produzione dei biscotti.
Ma torniamo ai mieli: tra i loro prodotti una vasta gamma di mieli monofloreali prodotti dalle Alpi alla pianura.
Oltre ai più classici, quali il tiglio, il millefiori e il millefiori di alta montagna, la “carta di mieli” di questa raltà di Ponte ha alcune prelibatezze e rarità, quali il miele di Erica, prodotto sulle rive del lago di Lecco, a Colico; il miele di erba medica, prodotto nel parmense, dove fiorisce da maggio a settembre; il Miele di acacia aromatizzato al pino, con la gemma di pino colta in alta montagna in Valtellina, mssa in infusione nel miele stesso.
Piatti Tradizionali
I pizzoccheri sono il piatto simbolo della Valtellina. Questa pasta rustica, preparata con farina di grano saraceno e farina bianca, è tipicamente cotta con verze, patate e condita abbondantemente con formaggio Valtellina Casera DOP e burro fuso.
La loro texture e il sapore distintivo, arricchito dalla fusione del burro e del formaggio, offrono un’esperienza gustativa unica. La ricetta tradizionale prevede l’uso di ingredienti semplici ma di alta qualità, con un equilibrio perfetto tra i sapori terrosi del grano saraceno e la cremosità del formaggio.
Gli Sciatt, letteralmente “rospi” in dialetto locale, sono frittelle croccanti a base di grano saraceno con un cuore di formaggio fuso. Sono un antipasto o uno spuntino perfetto, sorprendono per il loro contrasto tra l’esterno croccante e l’interno morbido e filante.
Un altro prodotto di spicco è la Bresaola della Valtellina, un salume magro e saporito, ottenuto dalla lavorazione di carne di manzo. Caratterizzata da un colore rosso scuro e un sapore delicato ma ricco, la bresaola è spesso servita come antipasto, o utilizzato in insalate, panini gourmet, e persino in alcuni piatti di pasta.
La polenta “taragna”, uno degli alimenti base della cucina valtellinese, nella sua variante “cropa” prevede di versare nel paiolo la panna al posto dell’acqua e aggiungere patate schiacciate oltre ai soliti pezzetti di Casera.
Solo a Ponte si gusta la “fügàscia”, una focaccia dolce prodotta con l’impasto del pan di segale che viene bucherellato con le dite, per introdurre una noce di burro in ciascun buco, e spolverato di zucchero sul finale.
Tanto famosa da aver dato vita alla “Festa della fügàscia”, che i giovani della ProMuoviPonte organizzano ogni anno il primo sabato d’agosto.
I Taroz sono un piatto meno conosciuto ma altrettanto delizioso, una miscela di patate, fagiolini, e formaggio, tutto schiacciato insieme per creare un contorno ricco e saporito.
Questa ricetta tradizionale riflette l’amore valtellinese per i piatti confortevoli e sostanziosi, perfetti per le fredde giornate invernali. Ma golosi anche d’estate come contorno tiepido.
Esiste poi un elemento fondamentale della cultura valtellinese: le mele.
Sui piani del fondovalle della media Valtellina sono coltivate, mediante produzione integrata a basso impatto ambientale, le mele IGP di Valtellina.
I meleti si estendono dal centro della valle digradando verso il fiume Adda o risalendo verso la sponda retica con un’altitudine che varia dai 200 ai 900 metri. E’ proprio il terreno in pendenza e ben esposto al sole, oltre al clima favorevole e all’aria buona della Valtellina a conferire alle mele valtellinesi una qualità eccellente. Qualità che si riscontra nella totale assenza di rugginosità e nel profumo intenso e delicato conferitogli dall’ambiente montano.
Risale al secondo dopoguerra lo sviluppo della coltura dei meleti con il passaggio da una coltivazione per autoconsumo, che avveniva spesso tra i filari delle viti, ad una specializzazione e alla creazione delle prime cooperative di agricoltori. Attualmente la produzione si attesta sulle 35.000 tonnellate annue e ne fa una delle risorse economiche della Valtellina.
Le varietà protette dall’Indicazione Geografica Protetta sono la Golden Delicious (gialla), la Red Delicious (rossa) e l’estiva Gala. La prima varietà si contraddistingue per durezza, croccantezza e succosità in aggiunta ad un aroma intenso; la Red Delicious presenta invece un forte profumo con note di miele, gelsomino ed albicocca. Infine la Gala possiede una polpa molto succosa con sapore dolce e poco acido.
La Valtellina, con i suoi sapori unici e i suoi vini, è una regione che celebra la sua ricca storia culinaria con ogni piatto e ogni ingrediente.
Visitare questa terra significa immergersi in un patrimonio di sapori che raccontano storie di tradizione, natura e passione.
Questi sono solo alcuni “assaggi” e idee, girare la Valtellina significa riscoprire sapori anche attraverso mani di chef e cuochi davvero capaci.
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