Un compleanno speciale: 40 anni della comunità San Patrignano.
E per festeggiare a dovere, un evento in grande stile. Una cena benefica, che ha coinvolto 1700 persone, tra ospiti e ragazzi in percorso all’interno della comunità.
Protagonisti della cena, oltre ai ragazzi che hanno vestito gli abiti da cuochi e camerieri, due noti chef che hanno prestato il loro tempo per una serata dal tema “Il sapore della libertà”: Alessandro Borghese e Cristiano Tomei.
L’evento fa parte delle charity dinner “Gusta, Ama, Dona” che San Patrignano organizza regolarmente per far conoscere le sue attività e per raccogliere fondi utili al mantenimento dei ragazzi in comunità.
Per ogni cena stellata la scelta è quella di abbinare una parole. Per questa serata la parola scelta è stata libertà, come capacità di coccolare gli altri.
E così mercoledi 16 maggio scorso, nella grande sala da pranzo di San Patrignano siamo stati accolti e coccolati dai ragazzi e abbiamo cenato accanto a loro, chiacchierato con loro e conosciuto le loro storie.
1300 ragazzi e circa 400 ospiti esterni, per un menù che alcuni hanno definito audace e coraggioso, e che noi abbiamo trovato curioso e particolare, come forse era giusto aspettarsi dall’opera dell’accoppiata della “Prova del cuoco” in trasferta nelle cucine di San Patrignano:
pappa al pomodoro; crema di basilico e pop-corn di parmigiano; raviolo di squacquerone, mortadella, Saba di Aulente ed erbe selvatiche; agnello cotto nel fieno con vignarola e panna al fieno; bigné con crema alla liquirizia, cioccolato bianco, polvere di caffè ; e per finire una (questa sì!) audace torta di bosco, bisquit all’Elicriso, cremoso agli aghi di pino, polveri di alloro e funghi porcini.
Tutte le basi sono state preparate in un pomeriggio intenso di lavoro dagli chef e dai ragazzi, e poi impiattate direttamente a vista, in isole organizzate, nella sala della cena: una vera catena di montaggio, supervisionata dagli chef, che a dire il vero non solo controllavano, ma lavoravano fianco a fianco dei ragazzi, insegnando, dando consigli, chiacchierando e ridendo.
Sì, perché prima di tutto è stata una serata piacevole, rilassante e divertente: ad ogni portata i due chef, in piedi sulla panca, annunciavano il piatto in arrivo in una gag comica degna dei migliori protagonisti di Zelig, e poi si aggiravano tra i tavoli a scambiare foto e sorrisi con i partecipanti.
Prima dell’ inizio della cena abbiamo incontrato nelle grandi cucine, teatro del grande lavoro di tutta la giornata, i ragazzi e i due chef, che ci hanno accolti con racconti e ricette, e qualche chicca alla “Tomei”:
“Io non sono nuovo a questa esperienza, ma molto felice di tornare. C’è un clima meraviglioso, una brigata fantastica e un grande senso di condivisione e come dico sempre io (e so che questo pezzo lo taglierai! …e invece no! ndr) la cucina non è masturbativa ma scopativa e quindi di condivisione piena, e qui a San Patrignano si sente questo cuore che batte forte e pieno di energia!”
Alessandro Borghese interviene in modo più sobrio, con il suo “Mi piasce”:
“Un’esperienza meravigliosa, c’è entusiasmo, tanta voglia di fare, c’è affiatamento. I ragazzi sono divertentissimi, bravi e in gamba. Si impegnano ogni giorno in tutto quello che fanno, e oggi sono stati felici di lavorare con noi e sono molto preparati. Ci mettono il cuore in ogni cosa. E questo… MI PIASCE!”
Ad accogliere tutti gli ospiti col benvenuto e i saluti di San Patrignano, il presidente Antonio Tinelli:
“Ringraziamo tutti i partecipanti ma anche i due chef che hanno seguito i nostri ragazzi in un percorso formativo, portandoli a realizzare piatti carichi di emozioni. Festeggiamo 40 anni di comunità, con 26mila ragazzi che sono passati di qui. Attraverso la comunità questi ragazzi hanno trovato un motivo di ispirarsi, di riappassionarsi alla vita e di reinserirsi in maniera totale, piena e autonoma nella società. Questo è motivo di orgoglio, motivo per dirvi grazie e motivo per continuare ad aprire le porte della comunità a questi eventi. Ci auguriamo altri 40 anni di San Patrignano!”
Dopo l’esordio del presidente, hanno preso la parola i due chef per dare il benvenuto.
Alessandro Borghese e Cristiano Tomei hanno ringraziato i ragazzi per l’esperienza formativa e gli ospiti per la partecipazione:
“Abbiamo voluto dedicare il tema della serata a questi ragazzi che ci mettono il cuore e lo spirito, e per noi è stata una crescita grande. Siamo noi a ringraziare loro per l’esperienza vissuta! Gaber diceva ‘Libertà è partecipazione’, come la cucina, che è un atto di condivisione totale. E questa partecipazione qui si avverte tantissimo”.
Tra una portata e l’altra abbiamo fatto due chiacchiere con il presidente Tinelli, che trasmette proprio l’impressione di vivere sulla sua pelle, con la propria anima, la storia di ogni singolo ragazzo.
Come vive queste cene con i grandi chef?
“Come un regalo, un dono, uno straordinario altruismo di chi ha ricevuto un talento, ha saputo allenarlo e sa anche straordinariamente donarlo a chi ha bisogno di una motivazione, di una speranza, di un progettualità per riscattarsi e recuperarsi. E’ per questo che Borghese e Tomei hanno deciso di dedicare questa serata al tema della libertà!”
Voi producete vino e prodotti agroalimentari. Quanto crede che il cibo faccia la differenza nella formazione di questi ragazzi?
“Credo che il cibo e soprattutto la preparazione del cibo, la tavola, la famigliarità di una tradizione italiana che viene celebrata quotidianamente a San Patrignano nel pranzo e nella cena, in un momento di grande unità, sia fondamentale. Alle spalle tutto questo ha una tradizione e un’ispirazione all’eccellenza, una cura alla produzione sempre ispirata alla filiera, quindi tutto ciò che i ragazzi producono ha un ritorno in termini di considerazione e di stima dal mercato, e quindi dà la sicurezza di continuare su questo percorso.
Il 34% dei ragazzi di San Patrgnano si reinserisce nel settore agroalimentare, quindi funziona! E poi il cucinare, il prendersi cura della terra, dei prodotti, è davvero terapeutico, perché è un donarsi, un voler bene, un dedicarsi a qualcosa che cresce!”
A fine serata, dopo l’azzardata torta ai funghi porcini, saluti e abbracci, e ancora qualche battuta con gli chef, che stanchi ed emozionati, si lasciano andare stesi sulla panca, rispondendo alle domande dei giornalisti:
“Abbiamo la schiena massacrata, ma torneremo a casa carichi di meraviglia. Abbiamo fatto visita ai vari settori, dove operano i ragazzi, e ogni luogo è davvero fantastico, carico di energia e di attività.”
E alla domanda su cosa loro augurano ai ragazzi di San Patrignano per il futuro, la risposta dei due chef è unanime e forte:
“L’augurio è quello di tornare qui e di non trovarne più nemmeno uno, sapendo che sono usciti e si sono ricostruiti una vita! Il nostro augurio è che i loro sogni si possano realizzare davvero”.
Molti ragazzi hanno già sogni chiari, precisi, anche in ambito cucina.
Stefano di Carrara, 27 anni, lo confida mentre in modo gentile e professionale versa il vino nei calici:
“Queste esperienze ci insegnano molto, ci fanno vivere le vere esperienze dei ristoranti. A me piacerebbe lavorare in sala, a contatto con i clienti, a raccontare piati e vini che scelgo per loro!”
Andrea di Spotorno, 29 anni, ha anche un progetto imprenditoriale:
“Quando uscirò da qui, il progetto è di continuare a lavorare in questo settore e aprire poi un locale tutto mio. Mi mancano due anni per terminare il percorso, voglio impiegare questo tempo per diplomarmi e continuare a studiare nel settore gastronomico e dell’accoglienza”.
Un vero successo quindi, sia per i ragazzi che per noi ospiti, che abbiamo lasciato la comunità arricchiti, non solo di sapori nuovi, ma anche di esperienze e sensazioni, di quelle che ti riempiono l’anima e non lo stomaco, ma è una sazietà piacevole allo stesso modo o forse anche di più!
Qui il video della serata, con le interviste agli chef e al presidente Tinelli:
https://youtu.be/EHxcQ6SFzd0
Gli eventi “Gusta, Ama, Dona” proseguono, e StorieDiCibo aderisce sempre!
La prossima charity dinner sarà il 20 luglio, con lo chef Carlo Cracco, sempre nella sala ricevimenti dei San Patrignano.
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