Siamo vicini alla categoria degli chef, dei ristoratori, pizzaioli e tutti coloro che lavorano nella ristorazione, perchè è anche il nostro mondo.
Ora diventa difficile continare a chiedere loro di raccontare pensieri e progetti…
Da marzo ad oggi tante attività, tante raccolte di testimonianze.
Dalle dirette social, alle interviste live; dai racconti di ristoratori, alle denunce di chef arrabbiati; dallo sfogo di cuochi ai consigli di imprenditori con idee innovative.
Siamo partiti nel periodo di lockdown con le dirette, per tenere compagnia agli chef, a chi ci segue e anche a noi stessi, che con questo mondo e in questo mondo viviamo. Un periodo a suo modo “felice”, di bei racconti, belle storie, anche alcune lodevoli iniziative.
Ma uno chef che apre un ristorante forse ha il desiderio di continuare a servire i suoi clienti al tavolo. Così come i suoi clienti, gli appassionati di cibo, cucina e convivialità, hanno desiderio di stare intorno ad una tavola, scegliere dal menù quello che desiderano e farsi consigliare dallo chef, dal maitre, da chi per essi l’abbinamento più idoneo.
C’è poi chi come noi, anche quando non è a tavola per lavoro, adora, oltre a tutto questo, fare una capatina in cucina (quando e se possibile) per fare due chiacchiere con la brigata, scoprire dal dentro chi e perchè muove quella splendida macchina chiamata ristorante. Insomma c’è un mondo di attività, di scelte, di gusti.
C’è un mondo di persone che MAI E POI MAI può rientrare in una classifica di attività inutili o non indispensabili.
Anche perchè, scusate, quali attività al giorno d’oggi possono ritenersi tali? O non ritenersi tali? Noi abbiamo raccolto testimonianze, idee, anche creative, consigli e lamentele. E continueremo a farlo, e non solo perchè è il nostro lavoro.
Ma perchè abbiamo deciso che in questo siamo INDISPENSABILI.
Ce lo diciamo da soli, anche perchè se aspettiamo il governo non verremo certo considerati tali, e nemmeno forse ci interessa esserlo.
Questo, dal titolo “un minuto di silenzio” si è rivelato invece uno sfogo chiassoso.
E se necessario continueremo a CHIASSARE. Al suono di #iostoconiristoratori.
E anche #iostoconlitalia.
Con un’ Italia bella, produttiva, quella che ha voglia di costruire e fare.
E che non aspetta un decreto per poter stare a casa a prendere uno stipendio non dovuto o che fa numeri da circo per poter avere un reddito di cittadinanza che insegna solo ad atrofizzare i pochi neuroni.
Quelli che a volte basterebbero per attivare un’idea imprenditoriale, se solo uno ne capisse la bellezza.
Ecco, ora può partire il minuto di silenzio, per i nostri amici chef, ristoratori e affini.
Solo un minuto, non di più. Anche perchè, conoscendoli, in questo tempo avranno già ideato una novità per reagire e per costruire qualcosa di nuovo.
E allora se hai letto fino a qui, e hai un’idea su come reagire, raccontacelo…
noi lo URLEREMO al mondo!
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