L’Amuri Sicilian Restaurant, cucina siciliana a Milano.
Una storia d’amore per la Sicilia, il suo territorio e la tradizione culinaria di pesce espressa attraverso piatti creativi e contemporanei.
Una storia di vero amore per la Sicilia e per la città di Milano. Un amore che porta un affermato imprenditore della ristorazione e pasticceria messinese a investire su Milano, in un periodo purtroppo sfortunato come quello di inizio pandemia, ma che riesce ad emergere e a crescere.
L’Amuri apre le porte a dicembre 2019 in zona Porta Romana, un locale studiato apposta per trasmettere clima e cultura siciliana, in tutto, non soo nei piatti.
Alla guida del progetto c’è Mario Valveri, proprietario e food & beverage manager, insieme a sua moglie Angela.
Alle spalle della famiglia Valveri c’è una tradizione, lunga oltre un secolo, nel settore della ristorazione. I primi prodotti siciliani venivano venduti in bicicletta e poi con un piccolo chiosco e infine aprendo un bar.
Oggi all’attivo diverse pasticcerie, ristoranti e sale ricevimenti a Messina, in Sicilia.
Questa grande esperienza si traduce in una cura rivolta a tutti gli aspetti del ristorante, dove nulla è lasciato al caso.
L’obiettivo è quello di trasmettere i sapori e i profumi del mare attraverso piatti che siano l’esaltazione della tradizione siciliana, una tradizione che porta in tavola ricette a base di pescato freschissimo accompagnate da prodotti espressione del territorio come le arance di Ribera o le Melanzane di Niscemi.
“L’amùrì per la cucina” si rispecchia nella scelta delle materie prime di ottima qualità, il pesce viene selezionato da fornitori fidati…abbiamo cercato di convincere Mario del fatto che a Milano c’è il più grande mercato del pesce!
“Lo so” ci ha risposto “ma i miei piatti devono avere pesce siciliano, da fornitori fidati che conosco personalmente!”.
E questo è un punto non da poco, è quel valore aggiunto che permette agli ospiti di viaggiare, di arrivare sulle rive del mare siciliano e di assaporarne i profumi e i colori.
Piatto icona del ristorante è l’arancino al nero di seppia su fonduta di Ragusano DOP, nel quale anche il riso è Made in Sicilia, un carnaroli della piana di Catania.
Nel menù spiccano i piatti della tradizione come i paccheri con pesce spada, melanzane e pistacchi di Bronte, che in base al pescato del giorno possono anche avere la variazione con il dentice, come abbiamo provato noi.
E poi ancora:
- il polpo in doppia cottura con patate, curcuma e pomodorini confit,
- Ghiotta di Stoccafisso altrimenti detti involtini di spada alla messinese
- la Ricciola scottata su vellutata di patate e caponata di verdure.
Ad arricchire il menù, anche le proposte dei crudi: le ostriche Gillardeau o Amelie, i gamberi di Mazara e i ricci.
Ogni dettaglio dicevamo riporta alla sicilia. Anche nel piccolo dei capperi, una scelta mirata, ricercata.
Solo quelli più piccoli, il “calibro 7 di 10”, presidio slow food di Salina.
La conclusione del pasto non può essere da meno, ed ecco l’immancabile cannolo siciliano, in menu presentato come cannolicchio di ricotta, accompagnato anche dalle sfincie calde (e ci convinciamo solo qui che la cucina siciliana non sia del tutto dietetica, ma poi a noi cosa importa?!)
Inutile precisare che sia la “scorza” che il ripieno di crema di ricotta sono rigorosamente artigianali.
La cantina, ça va sans dire, è prevalentemente di referenze Siciliane ed etichette di vini autoctoni che portano a compimento il viaggio enogastronomico nelle tradizioni dell’isola.
Etichette come Firriato, Donnafugata, Tasca d’Almerita, Baglio di Pianetto, Pellegrino, Duca di Salaparuta… occupano giustamente gran parte della carta dei vini.
Anche le proposte dei cocktail sono l’esaltazione della sicilianità come i drink a base di un gin che nasce dall’infusione di erbe spontanee raccolte ai piedi dell’Etna e quelli a base di vodka Vulcanica derivata da una selezionata miscela di grani antichi siciliani.
Proposta questa che ben si accompagna all’appuntamento dell’AperiFish, in cui si può degustare il pescato della casa in tutta la sua freschezza, in un’esperienza di Amuri più breve della cena, ma ugualmente intensa.
Un “Amùri” totale, dicevamo.
Non solo per il menu e i piatti, anche per la scelta dell’arredamento, uno stile ricercato ed elegante, curato nei dettagli. Il legno del soffitto scalda l’ambiente dove prevalgono il verde, colore delle pale dei fichi d’india e delle agavi, e i toni caldi del giallo, colore della terra e della sabbia.
L’esperienza tra i sapori e le tradizioni della Sicilia è resa autentica dall’accoglienza di Mario e Angela che sanno trasmettere alla propria clientela i valori dell’ospitalità e della tradizione culinaria siciliana.
E per dirla tutta anche il pane, che non è realizzato in cucina, ma arriva da fuori, è comunque di origine messinese.
A produrlo, con grani antichi di Tumminia e tradizioni isolane, è Tommaso Cannata, panificatore della boutique del pane di Messina e della Bottega I Compari Sicily for life a Milano.
Anche questo è un angolo messinese a Milano, con specialità dolci e salate, e pani con farina dell’Etna e farina evolutiva…ma questa è un’altra storia e la racconteremo presto!
Ora L’Amùri, luogo che scalda il cuore, che apppaga lo spirito e l’appetito e che invoglia a ritornare, per trovare quell’accoglienza di casa siciliana che a Milano, come altrove, è tanto apprezzata.
L’Amùri Sicilian Restaurant Via Maestri Campionesi, 30 – Milano Tel. 02 36 532 833 lamurimilano@gmail.com https://lamuri.it/
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