La pizza verde esiste? Con la Moringa, dalle foglie all’impasto.
Nella tappa in Burkina Faso del progetto “Storie di Cibo” mi sono dedicata anche alla ricerca di prodotti naturali legati all’alimentazione sana e salutare.
Alcuni li conoscevo, altri sono stati una bella scoperta. Tra questi ultimi la Moringa, che sempre nei piatti africani cucinati nei ristoranti locali o nei baracchini vedevo come ingrediente e che pensavo essere una “semplice spezia”!
Mi sono documentata sia dai racconti locali che da studi medici o scientifici, e ho rilevato un sacco di proprietà benefiche di questa “polverina verde”.
Riporto qui tutto il mio “sapere” a riguardo, ringraziando chi prima di me si è documentato, ha scritto, e ha testato tutte queste cose! Io per ora assumo il mio quantitativo quotidiano di Moringa, e adesso scoprirete il perché!
La moringa oleifera, nota anche come “albero miracoloso”, è una pianta appartenente alla famiglia delle Moringaceae, diffusa principalmente nelle zone tropicali e equatoriali del pianeta (e il Burkina Faso ci è dentro in pieno!)
La pianta può raggiungere i 10 metri di altezza ed è caratterizzata da fiori bianchi e foglie di colore verde smeraldo.
In realtà tutta la pianta risulta commestibile, ma sono soprattutto le sue foglie ad essere impiegate per l’alimentazione umana, e questo perché risultano ricche di vitamine, di proteine e di Sali minerali.
Per fare alcuni paragoni:
le foglie di moringa contengono il triplo del potassio rispetto alle banane e 8 volte la vitamina C rispetto alle arance. Sono poi ricche di Vitamina A, vitamina E, vitamina K e vitamine del gruppo B.
E fino a qui si potrebbe pensare che come cibo “vitaminico” può essere paragonabile a molti altri (vi sfido a trovarne!).
Il bello però è che questa pianta rientra di diritto nell’elenco dei cibi afrodisiaci, e qui l’argomento si fa più interessate! I frutti della moringa infatti hanno, secondo la medicina tradizionale, un vero e proprio potere afrodisiaco, dal quale possono trarre vantaggio sia uomini che donne:
nello specifico i frutti vengono consumati dopo la bollitura dei loro baccelli, che sono conosciuti con il nome di “mazze da tamburo” (se questo nome è in qualche modo legato al potere afrodisiaco, questo non ci è dato sapere!)
Per quanto riguarda il contenuto di proteine della moringa, ci si riferisce soprattutto ai suoi semi, dai quali viene estratto un olio molto saporito e adatto all’alimentazione umana, e con una caratteristica peculiare: non irrancidisce!
Dopo l’estrazione dell’olio, dai semi si ottiene una pasta residua dall’elevato contenuto proteico “completo”: presenta cioè tutti gli aminoacidi necessari al nostro organismo per il proprio corretto funzionamento.
Per dirla tutta, anche in termini scientifici: la moringa contiene 18 aminoacidi e 9 aminoacidi essenziali.
Le proprietà benefiche attribuite alla moringa sono davvero numerose:
- è ricca di sostanze antiossidanti e antinfiammatorie
- è estremamente efficace nel proteggere il sistema immunitario,
- favorisce una buona circolazione e una digestione sana,
- serve a riequilibrare il metabolismo,
- regola i livelli ormonali,
- viene usata per trattare l’acne e garantire una pelle più morbida.
I suoi impieghi curativi nell’ambito della medicina naturale spaziano dalla cura del raffreddore e della febbre all’impiego nel trattamento di infiammazioni e di problemi digestivi o di ipertensione.
Ma come si assume questa pianta?
Io ho acquistato sacchettini di polvere estratta dalle foglie, e con questa si possono preparare infusi e bevande; la si può aggiungere a succhi e frullati; può essere usata come condimento.
Le foglie fresche vanno benissimo nell’insalata, la questione difficile è trovarle, essendo una pianta che qui da noi non esiste!
In commercio si trovano prodotti specifici a base di moringa, tra cui succhi e integratori, che aiutano ad avere una sana circolazione e a mantenere livelli normali di glucosio nel sangue. Inoltre la polvere di moringa è utile per facilitare il sonno e per migliorare la produzione del latte durante l’allattamento.
Visti i benefici sulla pelle, è possibile anche trovare prodotti cosmetici e creme specifiche.
Esiste anche una controindicazione, legata alle radici di questa pianta:
si tratta di una parte commestibile come tutto il resto della moringa, ma nelle radici si trova un alcaloide, chiamato spirochina, che potrebbe interferire con la trasmissione nervosa. Per questo viene sconsigliato un consumo eccessivo delle radici di moringa, che di solito vengono utilizzate in cucina come aromatizzante.
Leggendo e cercando produttori vari, mi sono imbattuta in alcune ricette interessanti:
- il gelato alla moringa (proverò a farlo!)
- cup-cakes verdi moringa
- la pizza di moringa (e qui occorre sapere esattamente le dosi per la farina, perchè ho saputo che la moringa in dosi eccessive “mangia” il lievito!). Ma qui ci corre incontro la preparazione di alcuni professionisti, e presto su questi canali l’intervista al numero uno della “PizzaMoringa” marchio registrato in Italia e nato dall’idea e dagli studi di un pizzaiolo pugliese, Edoardo Fiore.
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