La biodiversità in cucina: Stefania Pinna ci scrive!

Dalla Sardegna ci arriva il contributo di Stefania, donna poliedrica, appassionata di mare, di cibo naturale e di tutto quello che in effetti la natura è, offre e rappresenta.

Qui ci parla di BIODIVERSIT’A’, dal suo punto di vista, che è quello di una appassionata folle della sua terra ed è quello da due occhi blu e profondi come il mare!

Grazie “Pinna” 😉

 

“Parlando di Biodiversità…

Questo termine mi affascina da sempre.

I luoghi naturali con un’elevata biodiversità sono molto apprezzati e soprattuto si investe molto nella loro tutela.

Occupandomi di biodiversità animale e vegetale ho toccato con mano e soprattutto con gli occhi la bellezza e ricchezza della diversità di forme, colori, funzioni della natura.

Mi sono resa conto che la cercavo anche nel mio ambiente quotidiano, nella vita di tutti i giorni.

In particolare nel cibo: mangiare un’insalata con una sola tipologia di verdura o mangiarne una con un’alta “diversità” fa la differenza per me, sia per la vista che per il gusto.  E aggiungerei anche il tatto, visto che anche la bocca si può divertire a sentire le varie consistenze.

Entrare in un “frutta e verdura” e vedere la meraviglia di colori, profumi e forme distribuite tra le cassette mi rigenera.

E così ho iniziato a cercare questa biodiversità culinaria nelle cose che preparo…ma anche nei posti che frequento.

Preferisco le piccole botteghe, dove si trovano prodotti biologici e locali.

Direte: ma se sono piccole come si fa a trovare tanta varietà?

Provare per credere…oltre a trovare prodotti diversi, biologici e locali, si ritrova anche il contatto con le persone.

In un supermercato trovate scaffali di pasta di decine di marche diverse: magari il grano ha la stessa provenienza.

Invece in una bottega trovate varie tipologie di pasta: di farro, grano duro, kamut, riso, mais e tante altre. 

Mi piace dedicare del tempo al cibo che acquisto e anche se la bottega è piccola (apparentemente) la mia buona mezz’ora la impegno, soprattutto quando c’è una certa cura nell’allestimento e nell’accoglienza come sanno fare Luigi e Laura della bottega Madre Natura di Sassari.

Loro stessi hanno una filosofia di vita volta al rispetto della natura e ad un uso più sostenibile delle risorse. E ci credono talmente tanto che si impegnano a consegnare i loro prodotti non solo nella zona di Sassari, ma addirittura arrivano fino a Castelsardo, a circa 40 km.

Castelsardo, il mio paese, è un luogo famoso per la zuppa di pesce, che presenta già una certa varietà del prodotto ittico.

Mi rendo conto con piacere, che si sta puntando anche ad altra varietà, non solo legata al pesce.

Ho sperimentato una cena buonissima con menù vegano e crudista, durante l’evento nazionale “mi illumino di meno”, nel Ristorante “Il Fuco” di Melissa e Giorgio. 

Il ristorante, anche hotel, è gestito da ragazzi giovani che sanno sperimentare e incrementare la diversità dei prodotti culinari.

Anche alcune pizzerie stanno optando per una maggiore varietà di impasti e prodotti di buona qualità.

È il caso in particolare del ristorante pizzeria Rocca ja, dove proprio sabato scorso ho assaggiato la pizza fatta con la farina di riso Venere che ho trovato buonissima e leggerissima.

La novità di questa stagione!

I proprietari di questo ristorante sono stati tra i primi a Castelsardo ad offrire una varietà di pizze (impasti ai cereali, kamut, integrale e senza glutine) con prodotti di qualità e gustosi.

E’ bello immergersi nella biodiversità e perciò….continuo il mio viaggio!”

Grazie Stefania per questa tua “Storia di cibo”…attendiamo il seguito!