io bevo così 2017 Lecco

Io Bevo Così a Lecco per la quarta edizione!

Io Bevo Così a Lecco per la quarta edizione!

  La quarta edizione di Io Bevo Così, la rassegna dedicata ai vini naturali e di territorio, conferma il successo dell’anno precedente. La scelta degli organizzatori di puntare sulla qualità dell’offerta viene premiata dagli appassionati, dagli addetti ai lavori e dai buyer.

Nei giorni scorsi, domenica 21 e lunedì 22 maggio, la  Villa Somma Picenardi a Olgiate Molgora, Lecco, ha ospitato professionisti di settore, chef stellati, sommelier, giornalisti e semplici appassionati, tutti curiosi e desiderosi di degustare gli oltre 450 vini esposti da ben 97 produttori provenienti da tutta Italia, ma anche da Francia, Grecia, Spagna, Slovenia e Repubblica Slovacca.

Io c’ero, con StorieDiCibo ed è stata davvero una bella esperienza!

Avevo già partecipato gli scorsi anni alle edizioni di Io Bevo Così di Milano, e ho apprezzato questa puntata, visto che di certo la cornice paesaggistica e la vista sul lago aumentano in qualche modo il piacere della degustazione!

Sold out le degustazioni a numero chiuso dedicate al vino.

Quest’anno i temi affrontati dai laboratori hanno riguardato:

  • il metodo ancestrale, un metodo antico per un vino moderno, a cura dell’ONAV di Lecco; i
  • i pensieri naturali raccontati dal Dott. Corino;
  • Riluce: vini biotici e frequenze del gusto, ovvero i principi della meccanica quantistica applicata al vino, a cura di Giorgio Mercandelli;
  • il rapporto tra whisky e le botti di vino con il Whisky Club Italia;
  • Bodega Schatz, il pioniere della viticoltura naturale andalusa;
  • il mondo dei distillati con il laboratorio sul Rivo Gin, il primo gin del Lago di Como.

Nella serata di domenica si è tenuta la cena di gala ospitata anche quest’anno dal ristorante L’Altro Griso di Malgrate (LC), alla quale hanno preso parte circa 130 persone.

La cena, che ha visto alternarsi ai fornelli ben 6 chef, tra stellati Michelin e giovani emergenti, si è aperta con uno  aperitivo sulla terrazza del locale e poi si è svolta in un percorso gastronomico di rilievo:

  • è stato inaugurato da Cristiano Gramegna, chef dell’Osteria Rosso di Sera, che ha preparato la “Trota marinata, mela verde, cetriolo, rafano e lime”;
  • a seguire Silvio Salmoiraghi, una stella Michelin al Ristorante Acquerello, ha stimolato i palati degli ospiti con “L’insalata di pasta alla milanese”;
  • lo chef resident Denis Ambruoso ha proposto il suo omaggio al territorio con il “Risotto Riserva San Massimo alla melanzana affumicata, borroeuola di “Pinuccio”, gelato al caprino di Pasturo e bottarga di lago”;
  • Paolo Lopriore, chef del Ristorante Il Portico e allievo prediletto del Maestro Gualtiero Marchesi, ha incuriosito i partecipanti con le “Polpette di agone con mayonese al carpione leggero, insalata di luppolo e menta”.:
  • Marco Viganò, lo chef italiano del Ristorante Aux Anges (che l’anno scorso ha ottenuto il riconoscimento della stella Michelin in Francia) ha presentato “Le Lapin du terroir dans un autre territoire”, ovvero il coniglio di Roanne reinterpretato con gli ingredienti di un altro territorio;
  • il dolce è stato preparato da Luca Andrè, chef del Soul Kitchen Vegan & Raw Restaurant, che con “Semplicemente fragola” ha fatto divertire gli ospiti declinando il frutto in 10 consistenze diverse.
  • I vini che hanno accompagnato il percorso sono stati selezionati da Io Bevo Così, ovviamente 😉

I due giovani organizzatori, Andrea Sala (That’s Wine – Distribuzione vini naturali, biologici e biodinamici) e Andrea Pesce (Vini e Più… Posteria e Caffè di Cantù), si dichiarano felici degli ottimi risultati raggiunti anche nell’edizione 2017.

Queste le loro dichiarazioni:

“Crediamo che l’offerta di quest’anno sia stata davvero notevole sia in termini quantitativi che qualitativi. Abbiamo fatto una selezione ancor più minuziosa degli espositori, cercando di offrire ai visitatori molte novità rispetto alla precedente edizione e autentiche chicche legate al mondo dei vini naturali e di territorio”.

“Per quanto riguarda le sei degustazioni a numero chiuso, abbiamo cercato di offrire al pubblico dei laboratori che non fossero solo didattici, ma che raccontassero delle realtà uniche nel loro genere e visto l’ottimo riscontro crediamo che il nostro intento sia stato compreso, ma soprattutto apprezzato”

 

Io continuerò a frequentare questa manifestazione …anche per il nome, che è poi uno dei miei motti e stili di vita!

Ora, con l’arrivo di Barolino, ancora di più 😉