La Mangiaunta a Giano dell’Umbria a fine ottobre.
Evento inserito nel programma di Frantoi Aperti in Umbria.
Degustazioni, tour nei frantoi, show cooking, eventi, workshop, mostre, musica e passeggiate. Dal 29 al 31 ottobre a Giano dell’Umbria la XVII edizione de “La Mangiaunta”, con evidenza della monocultivar San Felice che caratterizza il territorio e lo rende unico.
Un ricco programma con appuntamenti tutti gratuiti.
Siamo alla 17esima edizione dell’evento mangereccio che si svolge come itimnerario oliogastronomico alla scoperta dell’extravergine d’oliva e delle altre eccellenze del territorio.
L’evento Mangiaunta è inserito nel programma di Frantoi Aperti in Umbria, evento dell’Associazione Strada dell’olio EVO Dop Umbria, realizzato in collaborazione con la Regione Umbria e con tutti gli attori del comparto olivicolo umbro.
Organizzazione guidata dal Comune di Giano dell’Umbria con l’impulso, anche economico, del Gal Valle Umbra e Sibillini, e curata di Anna7Poste Eventi&Comunicazione.
Un ricco programma con appuntamenti total free, con al centro l’olio di Giano dell’Umbria e le realtà che gli gravitano intorno, definiti un vero e proprio spettacolo, per gli occhi e il palato.
A caratterizzare la tre giorni di iniziative il caratteristico tour in sei Frantoi della zona, ognuno con un percorso abbinato:
- Filippi (pane,pistacchio e olio),
- Locci (degustazione guidata alla scoperta dei monocultivar Moraiolo, San Felice e non solo),
- Moretti Omero (bruschetta e lenticchie),
- Speranza (bruschetta, ceci e pinzimonio),
Eredi del Sero (bruschetta con Primolio e zuppa di legumi), - Oro di Giano (cece nero con crostini di pane aromatizzati al rosmarino e EVO Monovarietale San Felice).
Queste le tappe, con un riconosciemnto a chi completa tutto il tour che parte da Piazza San Francesco con navetta a disposizione ogni ora e con una durata del tour di tre ore circa: una bottiglia di olio in omaggio!
È possibile effettuare il tour anche in autonomia, ritirando la cartolina per raccogliere i timbri che certificano la completezza del tour e ritirare l’omaggio presso l’info point.
Tra le iniziative in programma nei tre giorni, anche degustazioni guidate di olio San Felice, show cooking per scoprire i segreti sull’olio extra vergine d’oliva in cucina. E ancora passeggiate tra “ulivi immortali” e mostre fotografiche.
E poi musica sotto l’ulivo secolare di Macciano, una pianta che è la vera star di Giano, un territorio con 200 mila altre piante di olivo distribuite su 720 ettari (280 piante per ettaro) e con la monocultivar autoctona San Felice che ne occupa l’80%.
A gran ragione quindi sotto i riflettori della Mangiaunta troviamo l’olio di Giano dell’Umbria, i cui segreti saranno raccontati e svelati durante l’evento dal capo panel Giulio Scatolini.
Come tutti i monovarietali, visto che solo una piccolissima percentuale degli oli prodotti in Italia lo è, anche il monovarietale San Felice è percepito dagli intenditori come un olio raro e pregiato, un olio dalla forte personalità, molto tipico, rappresentativo in modo evidente del territorio in cui è prodotto.
Nello specifico il San Felice, fortemente legato all’omonima Abbazia che sorge imponente immersa tra olivi e lecci secolari ai piedi dei Monti Martani, è un monovarietale armonico, amabile, universale e adatto a tutti i cibi.
A partire dal XII secolo in Umbria, come nel resto d’Italia, furono soprattutto gli ordini monastici a dare nuovo impulso e nuova vita alla coltivazione degli olivi e alla produzione dell’olio d’oliva. I monaci benedettini di San Felice non furono quindi da meno; fedeli alla loro regola “ora et labora”, avrebbero trapiantato, per riprendere la coltivazione delle terre dopo il periodo di abbandono un tipo di olivo, denominato in seguito Cultivar San Felice, che ha subito attecchito diffondendosi in alcune limitate zone e producendo un’eccellente qualità di olive.
La San Felice concorre oggi a caratterizzare la Dop Umbria, sottozona “Colli Martani”, insieme al Moraiolo (che è la varietà più diffusa sulle colline della regione) e ad altre cultivar come Leccino, Frantoio e, in misura minore, Rajo e Vocio.
La combinazione fra diverse varietà e l’ambiente microclimatico particolarmente favorevole garantiscono la qualità organolettica e l’unicità dell’olio di Giano dell’Umbria.
Un luogo in cui tornare, anche al di fuori del periodo Frantoi Aperti.
Perchè il cuore dell’Italia gode di ottimi prodotti e l’olio in primis.
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