Grignano: storia, arte e vino.
Nel cuore della Toscana, un astoria di Made in Italy famigliare.
A Pontassieve, piccolo gioiello incastonato a breve distanza da Firenze e baciato dall’abbraccio dell’Appennino Tosco-Romagnolo, si trova la Tenuta di Grignano.
Questo luogo, che si estende maestoso sulla confluenza del fiume Arno e del Sieve, è un crocevia di storie che affondano le loro radici fino all’Età del Bronzo, attraversando le ere con la maestà di chi sa resistere al tempo.
Un tempo dominio dei Conti Guidi, poi regalo di Caterina de’ Medici al Cardinale Henry de Gondi, Grignano ha attraversato i secoli per arrivare a noi, portando il sigillo di una storia che si intreccia indissolubilmente con l’arte del fare vino.
Negli anni ’70, la famiglia Inghirami, celebre nel mondo della moda per la creazione di capi sartoriali di alta qualità, ha scelto di abbracciare questa terra, avviando un processo di rinascita e valorizzazione che ha trasformato Grignano in un simbolo dell’eccellenza vinicola toscana.
Oggi, sotto la guida di Tommaso Inghirami, la tenuta rappresenta un modello di avanguardia e tradizione, un luogo dove la storia si fonde con l’innovazione per dar vita a vini che sono espressione pura del territorio.
Il Chianti Rufina, gioiello della corona vinicola di Grignano, si staglia come emblema di questa terra, arricchito dal Sangiovese, vitigno re della Toscana, che qui trova una delle sue massime espressioni.
Su queste colline, dove il cielo incontra la terra, nascono vini che raccontano di una dedizione e di un amore profondo per la natura e le sue incredibili potenzialità. Tra questi, il “Chianti Rufina Ritratto del Cardinale” celebra con delicatezza il legno e il frutto, il “Chianti Rufina Riserva Poggio Gualtieri” esprime la potenza del Sangiovese invecchiato, e il “Vinsanto del Chianti Rufina”, dolce elisir di uve appassite, narra storie di antiche tradizioni.
Ma è forse nella linea “Singersangio” che l’anima avanguardista di Grignano trova la sua massima espressione. Qui, la passione di Tommaso Inghirami per le storiche macchine da cucire Singer si intreccia con quella per il Sangiovese, in un atto creativo che rievoca l’arte sartoriale nella vinificazione. Questa collezione, che spazia dal rosso fresco e fruttato al bianco e rosato innovativi, è una vera e propria celebrazione del fare arte, in ogni sua forma.
L’impegno di Grignano nella sostenibilità e nel rispetto della natura è certificato biologico, estendendosi dai vigneti agli oliveti, confermando la filosofia di un’azienda che guarda al futuro senza dimenticare il passato.
La partecipazione al progetto “Terraelectae”, poi, eleva il Montefiesole Terraelectae a simbolo di un Sangiovese che trascende la categoria di Riserva, diventando ambasciatore di un territorio che ha saputo evolversi e migliorarsi grazie anche ai cambiamenti climatici.
Grignano, dunque, non è solo una tenuta vinicola, ma un luogo dove il tempo si ferma, permettendo di assaporare la bellezza di un paesaggio che è poesia, di vini che sono musica, di una storia che è tessuta con la stessa cura e passione con cui un tempo si creavano le camicie Ingram.
È un invito a riscoprire il valore del fatto a mano, dell’arte che si rinnova e si conserva, di un patrimonio che continua a brillare nel mondo, portando alto il nome dell’Italia e delle sue inestimabili tradizioni.
=> Aggiornamento: leggi QUI i dettagli del vino Fedra.
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