Don Papa ha presentato GAYUMA, una pozione d’amore.
Una serata di grande effetto per il lancio di una nuova release del rum filippino.
Ispirandosi all’Isola filippina di Siquijor, che è stata a lungo un luogo di intrighi oscuri, misticismo e magia, una presentazione quasi esoterica, avvolta da magia e mistero, insaporita dai profumi e dai sapori del nuovo Gayuma.
Don Papa Rum, il premium single island rum dall’Isola di Negros nelle Filippine, lancia infatti la sua nuova espressione: Don Papa Gayuma, un rum super premium che rende omaggio ai rituali tipici degli sciamani del Monte Kanlaon, il vulcano attivo di Sugarlandia (nome locale per Negros), e dell’Isola di Siquijor, o Isla del Fuego.
“Gayuma”, storicamente, significa ‘pozione d’amore,’ ed è disponibile da Novembre 2022.
Don Papa Gayuma, imbottigliato a 40% e ispirato da queste antiche tradizioni avvolte dal mistero, è distillato da melassa di canna da zucchero dell’Isola di Negros e maturato ai piedi del Monte Kanlaon.
Il primo passaggio è in botti ex-Bourbon di rovere americano per tre anni, e poi un doppio passaggio: sei mesi in botti ex-Rioja tostate e tre mesi in ricche, calde, affumicate botti di rovere che in precedenza hanno contenuto Scotch Whisky torbato proveniente dalla leggendaria Isola di Islay.
Il risultato è un rum scuro e ambrato con un naso torbato e note di vaniglia delicate, sentori leggeri di scorza d’arancia, cacao profondo e spunti di chiodi di garofano e menta.
Il suo tocco intensamente fumoso e il suo finale speziato danno vita a un liquido perfettamente bilanciato con un carattere delizioso e profondo.
La canna da zucchero pura e originale da cui Don Papa nasce gli fornisce un finale ricco e sentori di vaniglia, miele e frutta candita.
Rum e magia, pozioni e riti sciamanici.
Come sono legate le cose?
L’Isola di Siquijor, come era noto durante l’epoca coloniale di dominazione spagnola nelle Filippine, è stata a lungo un luogo di intrighi oscuri, misticismo e magia.
È stata profondamente connessa per secoli con la Tradizione sciamanica; un luogo visitato da chi soffriva per amore, nella speranza di poter bere Gayuma: una pozione calda e aromatica arricchita in modo profondo dalla magia locale che le forniva mitiche proprietà afrodisiache.
Lo stesso personaggio ritratto sulle bottiglie di Don Papa, Dionisio Magbuelas (“Papa Isio”), caporeparto in una piantagione di zucchero di giorno, era di notte guaritore, sciamano, veggente.
Don Papa Gayuma dunque si presenta con un intricato design di ispirazione tropical gothic che riprende gli aspetti dei rituali mistici oscuri e le Tradizioni di Negros e Siquijor e raffigura il volto oscuro dei personaggi e delle creature che si trovano lì e l’irriverenza di Papa Isio, l’eroe rivoluzionario che ispira il nome di Don Papa, e che è stato una delle figure della Rivoluzione filippina del 19esimo secolo.
Inizialmente coltivatore di canna da zucchero, Papa Isio ha giocato un ruolo cruciale nel liberare l’Isola di Negros dalla dominazione spagnola grazie al suo coraggio. Don Papa è ispirato dalla sua Leggenda e cattura il suo spirito e la sua magia in ogni bottiglia.
Il nuovo Don Papa Gayuma porta in un’altra dimensione la drinking experience di Don Papa e amplia il suo portafoglio composto dall’originale Don Papa Baroko, 7 Anni, Don Papa 10 anni, Rare Cask, Sherry Cask, Rye Aged e Port Cask.
La novità Don Papa, brand rappresentato e distribuito in esclusiva da Rinaldi 1957, è stata presentata al The Sanctuary Experience di Milano, in una serata all’insegna del mistico, tra nuvole di fumo e cocktail innovativi curati da Walter Gosso, Advocacy Manager e Ambassador del Rum Filippino.
È stato lui a descrivere agli ospiti le origini del nuovo rum, accompagnato per l’occasione dalle creazioni culinarie “total black” di Erik Avolio:
- Bun con pulled pork e maionese all’aglio nero
- Cialda di riso venere con tartare di manzo e babaganoush
- Spring rolls vegetariani al curry
- Zucca al miso con semi di lino e sesamo nero tostati
- Tempura di verdure di stagione con chips di cavolo nero
Noi c’eravamo e abbiamo brindato tra mistero e piacere, all ‘urlo di “Gayuma!”.
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