Fedra: incontro tra vino e arte.
Nel Chianti Rufina Tommaso Inghirami vuole un vino artistico.
Nel cuore del Chianti Rufina, circondato dalle incantevoli colline fiorentine, sorge il vino Fedra, un Rosso di Toscana IGT di pregiata fattura, frutto della terra generosa dei vigneti di Grignano.
La tenuta storica di Grignano, da sempre custode di tradizioni enologiche profonde, diventa teatro di un progetto che fonde l’eccellenza vitivinicola con l’alta espressione artistica, incarnando la visione di Tommaso Inghirami, attuale titolare dell’azienda e ideatore del progetto Fedra.
Il nome Fedra non è scelto a caso; risuona con echi di storie intrecciate tra arte ed enologia, mondi che Tommaso Inghirami, discendente dell’omonimo letterato e umanista rinascimentale, unisce sotto l’egida della perfezione interpretativa.
Il letterato Inghirami, celebre per le sue doti oratorie e per essere stato immortalato da Raffaello in un ritratto, ispira questo vino che, a distanza di quattro secoli, viene dedicato a lui come simbolo di un’eredità culturale e storica italiana di rilievo.
La vendemmia 2019 segna la nascita della prima annata di Fedra, un blend armonico di Merlot e Cabernet Sauvignon, che cattura l’essenza della zona con i suoi tannini setosi, le note avvolgenti di frutta rossa e una vivace acidità, promettendo un potenziale di invecchiamento notevole.
=> abbiamo parlato QUI della cantina.
Questa edizione limitata, con poco più di 1200 bottiglie, si propone come un vero e proprio pezzo da collezione, suddiviso in eleganti casse di legno contenenti serigrafie firmate e numerate, creando un ponte tangibile tra il mondo del vino e quello dell’arte.
Il collegamento artistico viene esaltato dall’opera dell’artista Franco Alessandrini, la cui etichetta per il Fedra 2019 raffigura musicisti di jazz, simboli di una narrazione che trascende la semplice immagine per evocare l’atmosfera vibrante e multiculturale di New Orleans, luogo che ha visto l’artista affermarsi a livello internazionale.
Alessandrini, con le sue radici profonde in terra biturgense e la sua capacità di esprimersi attraverso una varietà di stili, incarna la visione poliedrica che Tommaso Inghirami desidera trasmettere con il suo vino, come lui stesso racconta:
“La storia del vino Fedra non poteva che iniziare con Franco Alessandrini, artista che in sé racchiude più anime, tradizioni e culture, tutte però legate a forti radici biturgensi (nativi di Sansepolcro), come del resto lo siamo anche noi. Inoltre, trovo estremamente affascinante la poliedricità dell’artista che si esprime utilizzando stili diversi.
Un interprete davvero avanguardista nel nostro tempo”.
Il termine “Vibrasive”, coniato dalla critica d’arte americana Barbara Nauer per descrivere lo stile unico di Alessandrini, riflette la capacità dell’artista di rendere visibili la musica e il movimento attraverso le sue opere, un concetto che si allinea perfettamente con l’intento di Fedra di evocare sensazioni profonde ed emozioni autentiche.
Con il vino Fedra, Tommaso Inghirami rende omaggio non solo alla sua storia familiare e alla tradizione italiana, ma anche alla sua personale passione per l’arte, un percorso che ha preso le mosse dalla moda per approdare al mondo dell’enologia.
La sua famiglia, del resto, da più di 70 anni porta in alto nel mondo la bandiera del Made in Italy con lo storico marchio di camicie Ingram, fondato dal nonno Fabio Inghirami.
Parte, dunque, da qui l’amore per l’arte che si declina da prima nella moda, ambiente di crescita di Tommaso ed oggi nel vino.
Il progetto Fedra rappresenta un punto di incontro tra due mondi apparentemente distinti, dimostrando come il vino, proprio come l’arte, sia capace di narrare storie, evocare emozioni e unire le persone attorno a valori condivisi di bellezza e autenticità.
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