#EUChooseSafeFood: l’Europa sceglie il cibo sicuro, l’EFSA ci insegna.

Campagna Europea #EUChooseSafeFood 

Secondo anno della campagna europea #EUChooseSafeFood dedicata al benessere alimentare, proposta da EFSA.

L’Europa sceglie Cibo Sicuro. E noi cittadini sappiamo cos’è?

La campagna #EUChooseSafeFood è un progetto informativo a livello europeo, sulla sicurezza alimentare, dal benessere animale alle malattie legate al cubo, dall’uso di integratori alle sostanze a contatto con gli alimenti…

L’EFSA, European Food Safety Authority, è  un’ autorità indipendente istituita nel 2002, che supporta le
istituzioni europee nell’ambito della valutazione e comunicazione dei rischi associati alla filiera alimentare.

È finanziata dal bilancio dell’Unione Europea, ma operante in modo autonomo rispetto alla Commissione.

Nella sostanza fornisce consulenze scientifiche indipendenti sui rischi connessi all’alimentazione, garantendo un supporto fondamentale per i consumatori nel prendere decisioni informate sulle scelte alimentari quotidiane.

Proprio di questo tratta la campagna #EUChooseSafeFood, un progetto informativo a livello europeo,
quest’anno alla sua seconda edizione,  come abbiamo già avuto modo di raccontare.

Le informazioni pratiche fornite riguardano quel sapere fondamentale, ma spesso dimenticato o non considerato, da usare quando si acquistano, preparano e consumano alimenti.

Stiamo parlando per esempio del saper leggere a fondo le etichette o del poter comprendere gli additivi, nell’avere consapevolezza nella conservazioni degli alimenti.

Le pratiche di controllo europee (sia prima della messa in commercio che in fase di verifica successiva) sono
severe e ben definite e il consumatore europeo, italiano nello specifico, deve e può dormire sonni sereni.

Spesso, però, il problema nasce per cattiva informazione, per esempio per non sapere come si conserva correttamente un prodotto surgelato, o ancora per non avere idea della necessità vera o presunta di integratori alimentari.

#EUChooseSafeFood, come ha spiegato il direttore esecutivo dell’EFSA, Bernhard Url:

“è un esempio importante del partenariato con le autorità nazionali per la sicurezza alimentare e della cooperazione con le organizzazioni dei consumatori, i produttori alimentari e la società civile”.

Attraverso immagini, video e post sui social media in diverse lingue, la campagna si rivolge principalmente ai
cittadini tra i 25 e i 45 anni, con spiegazioni che riguardano anche il ruolo dell’EFSA nel supportare, con le
proprie valutazioni, i gestori del rischio nella definizione della legislazione europea, che appunto protegge i
consumatori e l’intera catena alimentare.

Nella prima campagna del 2021, tra le tante tematiche affrontate, l’Italia ha approfondito quella relativa
all’igiene alimentare e alla prevenzione di malattie di origine alimentare, come la salmonella, agli allergeni e
allo spreco alimentare, con un focus specifico sulla lettura delle etichette e della data di consumo degli
alimenti.

Quest’anno, la campagna in Italia ha tre focus:

  • il benessere animale
  • gli integratori alimentari
  • i materiali a contatto con gli alimenti (MOCA).

Abbiamo voluto approfondire le diverse tematiche e abbiamo scoperto un mondo, di sapere e di necessità di
conoscere.

Partiamo dal benessere animale.

Il benessere degli animali destinati a produrre alimenti dipende in larga misura da come vengono trattati dall’uomo, perché sono diversi i fattori che possono influire sul loro benessere.

Si va dalla loro alimentazione, alle condizioni di vita, allo spazio in cui si muovono, alle modalità di trasporto e ai metodi di macellazione.

Tutto influisce sul prodotto finale e, quindi, sul benessere anche dell’uomo che di questo prodotto si nutre. Fonti di stress e condizioni di scarso benessere possono, infatti, esporre maggiormente gli animali alle malattie trasmissibili, che possono rappresentare un rischio per i consumatori, come le comuni tossinfezioni alimentari causate dai batteri Salmonella, Campilobacter ed E.Coli.

Il compito dell’EFSA è, pertanto, valutare le varie componenti del benessere animale per le diverse specie: le valutazioni scientifiche dell’Agenzia sono così di aiuto ai gestori del rischio nell’individuare metodi per ridurre il dolore, il disagio e altre forme di sofferenza negli animali, migliorando il loro benessere dove possibile.

Il secondo focus della campagna #EuChooseSafeFood di quest’anno è sugli integratori alimentari, che a livello normativo europeo sono considerati in tutto e per tutto degli alimenti, e pertanto godono della stessa
sicurezza e dello stesso controllo che l’Unione europea ci garantisce in campo alimentare.

La questione da valutare, che spesso diventa problematica, è se gli integratori, e lo dice il nome stesso, vanno ad integrare una dieta carente di determinate sostanze, per motivi al di sopra del piacere personale di
un alimento.

Ossia gli integratori alimentari non dovrebbero essere considerati come sostituti di una dieta sana ed equilibrata e la maggior parte delle persone non ha bisogno di integratori, perché la loro dieta fornisce tutti i nutrienti di cui hanno bisogno, tranne la vitamina D, se l’esposizione al sole è limitata.

Del resto è fondamentale mettersi in testa che le quantità necessarie al nostro corpo di ogni nutriente sono limitate, e non è che quantità maggiori siano più efficaci, anzi spesso accade il contrario, perché solo una certa quantità di ogni nutriente è necessaria al nostro corpo per funzionare e in dosi elevate alcune sostanze possono avere effetti negativi e persino diventare dannose.

Quindi sì agli integratori se necessari; assolutamente sì alla vitamina D, soprattutto ai bambini, se si vive in un Paese come il nostro poco baciato dal sole in inverno; ancora sì agli integratori in persone che hanno evidenti carenze di una certa sostanza… l’importante è che non sia solo una moda, di quelle che fanno assumere ginseng, alghe e spirulina senza nemmeno a volte valutarne effetti, benefici e proprietà!

E infine il terzo pilastro della campagna di quest’anno è legato ai MOCA, acronimo che definisce i materiali e gli oggetti a contatto con gli alimenti, secondo una dfinizione data dalla Dottressa Maria Rosaria Milana, grande esperta di “contatto di alimenti” e ambassador e portavoce dell’EFSA in queste campagne.

Un argomento ampio e interessante che riguarda i packaging e le sostanze di tutto ciò che viene a contatto con un alimento durante la sua vita, quindi dalla raccolta agricola in contenitori di plastica, alla conservazione in silos, dai passaggi di lavorazione degli alimenti (essiccazione, spremitura, congelamento, cottura, etc.), fino appunto al confezionamento per la distribuzione.

La valutazione della adeguatezza di questi materiali è, quindi, parte fondamentale della catena della sicurezza alimentare, soprattutto perché alcuni di essi posso rilasciare sostanze agli alimenti e, pertanto, occorre valutare l’impatto di questa migrazione sul nostro organismo.

I MOCA possono essere composti da materiali diversi, dalla plastica al cartone, dal metallo al vetro, da soli o spesso combinati fra loro.

Il modo e il materiale con cui gli alimenti vengono confezionati, distribuiti e cucinati (in catering, al ristorante o a casa) è importante non solo per proteggere gli alimenti dai microrganismi e conservarli meglio e più a lungo, ma anche per garantire una sufficiente sicurezza chimica.

In alcuni casi, infatti, come si accennava, determinate sostanze chimiche che compongono i MOCA possono
essere rilasciate e trasferite all’alimento attraverso il contatto e ciò potrebbe essere dannoso per i consumatori.

Per questo motivo, in Europa, tutti i materiali utilizzati a contatto con il cibo sono valutati prima del loro impiego e vengono approvati solo se sono rispettati standard rigorosi, che ne garantiscono la sicurezza d’uso.

È poi vero, purtroppo, che questa sicurezza d’uso garantita alla fonte non sempre viene rispettata dal consumatore: soprattutto in ambito domestico, contenitori concepiti per un uso specifico vengono spesso utilizzati per altri scopi, non sempre “regolari” e non sempre a garanzia d’utilizzo.

È il caso dei contenitori che si “riciclano” per conservare alimenti in frigorifero o nel congelatore, i classici vasetti dello yogurt impiegati come contenitori per il pesto o per la salsa di pomodoro da surgelare.

Se il vasetto è stato concepito come monouso per contenere una sostanza grassa e fredda come lo yogurt, il suo riutilizzo ad esempio per contenere sostanze calde e oleose non è garantito: quindi, come conseguenza dell’utilizzo non conforme del contenitore, non è possibile escludere il rischio di migrazione di sostanze dal materiale all’alimento e di conseguenza all’organismo umano.

Ecco la necessità di informarsi e di essere informati grazie a queste campagne, che dettano comportamenti sicuri e di conseguenza evitano problematiche successive.

Tutte le informazioni legate alla campagna di EFSA sono disponibili sul sito web dell’Agenzia (www.efsa.europa.eu), dove si possono trovare anche tutti i pareri formulati dall’Autorità, e sul sito tematico dedicato alla campagna it.euchoosesafefood.eu.

Informiamoci, leggiamo le etichette, badiamo al benessere animale, limitiamo gli integratori al necessario, facciamo attenzione all’uso di contenitori corretti.

E poi informiamoci: l’EFSA c’è per questo!

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