Enogastronomia e Donne: East Lombardy in rosa

Donne ed enogastronomia: itinerario ideale alla scoperta di East Lombardy al femminile.

18 donne ambasciatrici dell’evoluzione enogastronomica nelle quattro provincie di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova.

Riconosciuta con il titolo di Regione Europea della Gastronomia nel 2017, East Lombardy è una realtà che riunisce produttori e ristoratori garanti della cultura di un cibo sano, sostenibile e che rispetta la biodiversità locale, che ha l’obiettivo, tra gli altri, di mettere in primo piano la sostenibilità al servizio del territorio.

Ora un panel di 18 donne diventano esse stesse ambasciatrici dei valori fondanti di East Lombardy: sono chef, sommelier, maÎtre, restaurant manager, fondatrici e titolari di ristoranti, produttrici e imprenditrici del settore enogastronomico.

Marchio della regione gastronomica della Lombardia Orientale, East Lombardy ha l’obiettivo di favorire l’evoluzione dell’enogastronomia nelle quattro province di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova, supportando la notorietà delle eccellenze dei suoi produttori e dei suoi ristoratori a livello nazionale e internazionale.

Con un’offerta di eccellenza sotto il profilo enogastronomico che conta circa 300 ristoratori (tra cui 24 Stellati) e quasi 300 produttori, vanta 25 prodotti Dop e Igp, altrettanti vini Docg, Doc e Igt e 11 presidi Slow Food, è di certo un fulcro di cultura che da secoli punta sulle proprie risorse.

Si tratta di personalità diverse tutte animate dagli stessi valori e sentimenti, ricordi ed emozioni, desideri di riscatto e ricerca di strade nuove.

Una raccolta e selezione di eccellenze e storie tra ristoranti e produttori aderenti alla rete East Lombardy, che già oggi possono vantare una salda e vivace guida femminile.

Bergamo e Brescia qest’anno sono capitali della cultura, e ancora di più il valore del lavoro al femminile può avere una valenza importante e di racconto.

A Bergamo e provincia esempi di queste eccellenze sono rappresentati dalle due chef che hanno reso il ristorante La Fricca (Bergamo) – che prende il nome dall’ omonima strega della passione – luogo di gusto e accoglienza.

Paola Raimondi e Sonia Carminati nel 2001, a Bergamo dietro le antiche Mura di Città Alta, hanno iniziato la loro avventura animate proprio dal fuoco della passione, perchè come ci racconta Sonia:

“Tutto nasce dall’amore del cibo e dalla voglia di avventurarsi in ciò che ci appassionava, con sempre un focus ben specifico e fucina del nostro agire: ricercare costantemente la qualità per far vivere ai nostri ospiti un’esperienza che sia di buon cibo e buon vino”.

Viaggi gastronomici in giro per il mondo, ricerca capillare dei migliori prodotti e una cantina con oltre 350 referenze in carta, con una selezione di vini naturali, zero chimica, le caratteristiche di un ristorante attento al cibo di qualità, alla sana alimentazione e all’accoglienza tutta al femminile.

Selezione e valorizzazione, in cucina, dei prodotti e del territorio è il segno distintivo del rifugio gastronomico RistOrobie, di Paola Rovelli e Miriam Gozzi.

Da oltre vent’anni in Località Piani dell’ Avaro, a Cusio (Bergamo), nel ristoro, a gestione tutta al femminile, i  piatti ben fatti lasciano percepire i valori ispirati alla ricerca di prodotti di qualità, quasi tutti a km0, e alla sana tradizione di montagna.

Il sogno di vivere tra i monti, di affondare tra le rocce – in Valle Brembana – le radici della propria famiglia è stato inseguito da Roberta Ceruti che nel 2010 si è stabilita a Branzi (Bergamo). Spinta dall’amore per gli animali e la montagna, oggi insieme ad Alex Quarteroni, padre dei suoi tre figli, è alla guida dell’Agriturismo Alle Baite, un punto di riferimento turistico per l’accoglienza e l’ospitalità tutto l’anno.

Una folgorazione per il Moscato di Scanzo ha cambiato la vita di Daniela Martinelli che, negli anni ’90, da Val Gandino si è trasferita a Scanzorosciate per dar vita all’azienda agricola Cascina San Giovanni, dove oggi al vino si affianconao anche produzioni di miele e olio, oltre che di frutta e derivati.

Dalle arnie allocate in vigna Maffioli si ottengono due mieli, millefiori e di castagno. Dagli uliveti, un caratteristico olio evo. Dal frutteto delle profumate confetture, da spalmare sul pane o da assaggiare abbinate ai formaggi, tutti prodotti a Km0.

Anche a Brescia e provincia importanti stoprie da raccontare in rosa.

Una lunga 154 anni di vita è quella della Trattoria GA Porteri (Brescia), frutto di passione e tradizioni tramandate di padre in figlio, generazione dopo generazione. La storia inizia quando, nel 1875, la famiglia Porteri migra dalla Val Trompia in città, con l’ intenzione di avviare una salumeria nel quartiere storico di Borgo Trento.

Nel 1995, si aggiunge una attività di ristorazione alla salumeria, che oggi è la più antica della Lombardia.

Nella trattoria che è stata segnalata anche nella guida Michelin 2023, la sala è affidata a Francesca Porteri.

Sulle rive del Garda troviamo Maria Paola Gabusi, autentica “signora dell’olio”, che con La Casa del Tempo Ritrovato (Toscolano Maderno) ha conquistato le Tre Foglie, il massimo riconoscimento della Guida agli Oli d’Italia del Gambero Rosso. L’olio non è la sua passione lo ammette, ma “per rispetto ai bellissimi Casaliva che possiede, si è data alla produzione, puntando sullo sviluppo delle quote rosa anche nell’olio così come stanno crescendo nel vino:

«Sono molto impegnata nella divulgazione del prodotto in modo libero, Cercare di trasmettere bellezza. Quando facevo la fotografa usavo gli occhi, ora l’olfatto perché la vera poesia dell’olio è il profumo che si sente dall’uliveto sino alla bottiglia”.

E così ha ideato una scatola per fare degustazioni online con quindici boccette – la EvoKe Box – proprio per
regalare emozioni a distanza, perchè secondo il suo parere:

“L’olio deve conquistare le persone, diventare suadente. Quasi erotico, direi”.

Attenzione ai sapori e alla tradizione da parte di Emiliana Bertoli, titolare dell’omonima azienda agricola a Pontoglio, che vanta un prestigioso riconoscimento, il Premio Francesco Arrigoni, conquistato per aver contribuito alla riscoperta della Rét, antico salume franciacortino pressoché scomparso con l’estinzione dell’agricoltura contadina tradizionale di cui è figlio.

Lungo la Strada del Vino Colli dei Longobardi, nel Parco Regionale Montenetto, si incontra un’altra storia lunga quattro generazioni. Quella di Anna Botti che a Capriano del Colle  conduce l’azienda agricola Tenuta La Vigna, otto ettari di terreno riconosciuti dalla Denominazione di Origine Controllata Capriano del Colle DOC.

Nel 1870 l’azienda era anche una distilleria, mentre oggi la cantina si è specializzata nella produzione di vino, anche se viene realizzata una grappa attraverso la distillazione delle vinacce di Marzemino, vitigno autoctono del Montenetto.

A Cremona e provincia altre notevoli realtà a femminile.

La “macelleria innovativa” della Gastronomia Contini 2.0 a Cremona coniuga tradizione, innovazione e benessere. Alice Contini ha iniziato un percorso di restauro professionale, seguendo la filosofia e il progetto “Salute nel Piatto”, da loro ideato. Collabora con accademie e aziende leader nel settore per garantire la “salubrità” del prodotto. Una scelta salutare il corpo, consapevole per l’ambiente, etica per il benessere animale, a lungo termine per un mondo migliore senza spreco.

Un mondo a colori, vivaci e gustosi è quello che si svela nel laboratorio artigianale Leccornie Doc nato nel 2002 a Pandino (Cremona) a opera di Enrica Orsini. La mostarda, prelibatezza per eccellenza del cremonese, può essere assaporata attraverso frutti e gusti ancora inesplorati. Un approccio di ricerca colto e creativo, che porta sempre a nuove emozioni del palato, come spiega Enrica:

“Selezioniamo le migliori materie prime e ingredienti naturali, nel rispetto delle modalità di lavorazione artigianale, per prodotti genuini e pregiati. Frutta e verdura lavorate a mano, con metodologie, temperature e tempi di canditura e cottura studiati per preservare le proprietà organolettiche delle materie prime, poi arricchite con spezie, aromi e oli naturali. Sapori classici e innovativi come quelli ottenuti impiegando zenzero, chinotto, bergamotto, mela cotogna e frutta secca”.

La storia di Laura Morelli nasce da un sogno. Laureata in Economia del turismo alla facoltà di Rimini, nel 2004 apre il ristorante Tacabanda a Cremona che, grazie alla sua passione per il bere miscelato prima e per la cucina a bassa temperatura poi, diventa uno dei locali di riferimento in città.  La chef Laura offre, nel suo menù, uno spartito che combina piacevolmente gli accordi folk con le soluzioni compositive all’ avanguardia.

A Cremona, nel Palazzo Barbò, antico palazzo nobiliare risalente al 1837, si pranza e si cena immersi in un’evocativa e suggestiva cornice in cui profumi, sapori e aromi sono protagonisti. L’ Hosteria 700, la cui brigata è affidata alla chef Marina Morelli, propone piatti della vera cucina cremonese, con una particolare attenzione agli ingredienti e alla preparazione dei piatti, per dar vita ad un menu che è un mix equilibrato di tradizione ed innovazione.

Mantova e provincia regalano anch’esse sapori di tradizioni e abili mani di donna.

Su piccoli tavoli in legno dell’Antica Osteria ai Ranari nei pressi del centro storico di Mantova, vengono serviti i piatti della tradizione culinaria virgiliana. Osteria tra le più antiche della città, con tre donne alla guida: Stefania Venezia, insieme ad Antonella Maddalena e Caterina Rebecchi.

Paola Calciolari, ex farmacista, alla guida dell’azienda agricola Le Tamerici (S. Biagio di Bagnolo S. Vito), ha ca,biato il suo percorso, folgorata dalla sua passione per i formaggi. Oggi Paola è una produttrice di mostarde di frutta mantovana e confetture di verdure o di frutti esotici, prodotte secondo metodologie antiche ma con attrezzature moderne.

Raffaella Gangini Cantadori, che da tre anni conduce da sola l’azienda agricola agriturismo Le Caselle a San Giacomo delle Segnate (Mantova), è alla continua ricerca di metodi di trasformazione di frutta, verdura e carni bianche da cortile, in particolare del Cappone dei Gonzaga. Alle Caselle la competenza e la maestria, data da anni di esperienza e tecnica di Raffaella, trasforma frutta, zucchero e senape, in un prodotto d’eccellenza.

A Commessaggio, presso la Corte Pagliare Verdieri, dal 1994 Mimma Vignoli (oggi anche vicepresidente Aiab Lombardia) e la suocera Amedea coltivano 20 ha di terreno con metodo biologico (certificazione ICEA).

Ci raccontano la loro idea di vivere in armonia con la natura, in controtendenza rispetto ad un’ agricoltura intensiva e manipolata geneticamente:

“Produrre biologico è stata una scelta di vita. Ospitiamo scuole, gruppi di famiglie, anziani e disabili, offrendo attività e animazione didattica su sicurezza alimentare, migliore nutrizione e agricoltura sostenibile. La nostra sfida per il futuro è ripensare all’intera filiera alimentare per trasformare i sistemi in cui il cibo viene prodotto, distribuito,
consumato”.

La produzione principale dell’ Azienda Agricola biologica sono le uve, da cui viene ricavato il vino dell’antica varietà “Lambrusco Viadanese”. Qui, si coltivano anche uve di varietà Ancellotta, Lambrusco Salamino, Lambrusco di Sorbara.

Ci mettiamo in viaggio per raccontare di donne di una Lombardia orientale tutta da degustare!