Al via “Groppello&Casaliva Experience”, dal 24 al 26 agosto.
Appuntamento di fine estate a Puegnago del Garda con le eccellenze della Valtènesi.


Una nota sul Consorzio Valtenesi:
Il Consorzio Valtènesi opera per la tutela e la valorizzazione delle produzioni di un vigneto che si estende per 1000 ettari sulla riviera bresciana del lago di Garda.
Gli associati sono un centinaio tra viticoltori, vinificatori ed imbottigliatori: le aziende aderenti presenti sul mercato con un proprio marchio sono circa la metà.
Oltre alla Doc Valtènesi, che identifica una porzione di territorio pari a circa 600 ettari coltivati esclusivamente con uve rosse, il Consorzio tutela anche alcune altre denominazioni storiche tuttora presenti nella zona come Garda Classico, Garda Bresciano, San Martino della Battaglia e l’Igt Benaco Bresciano.
La zona di produzione del vino a denominazione di origine controllata Valtènesi comprende l’intero territorio dei seguenti comuni in provincia di Brescia, caratterizzati dal microclima del lago di Garda: Salò, Roè Volciano, Villanuova sul Clisi, Gavardo, S.Felice del Benaco, Puegnago del Garda, Muscoline, Manerba del Garda, Polpenazze del Garda, Moniga del Garda, Soiano del Lago, Calvagese della Riviera, Padenghe sul Garda, Bedizzole.
Comprende inoltre parte dei territori dei comuni di Lonato del Garda e di Desenzano del Garda.
Estesa da sud ad ovest tra i comuni di Desenzano e Salò, nel cuore dell’anfiteatro morenico sulla sponda bresciana del Garda, la Valtènesi è un’area contraddistinta da un microclima unico, influenzato dal più grande lago italiano.
Oltre alla vite si coltiva storicamente altre l’olivo, e sul territorio crescono altre varietà tipicamente mediterranee come gli agrumi ed i capperi.
In Valtènesi la viticoltura ha origini antichissime, che risalgono con ogni probabilità all’epoca degli etruschi. Oltre un secolo fa, il senatore veneziano Pompeo Molmenti, sindaco di Moniga del Garda, codificò il procedimento produttivo del Chiaretto, il rosé del territorio. Nel 1967, la zona si è vista riconoscere per la prima volta la Denominazione di origine controllata.

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