Il nuovo Dpcm impone la chiusura di ristoranti e bar alle ore 18.00.
Senza la cena molti ristoranti vanno a “morire”, e alcuni chef e ristoratori si inventano eventi e alternative creative.
Dalla disperazione spesso nascono buone idee, talvolta anche idee che riscoprono le tradizioni perse o delle attitudini benefiche.
Già nel lockdown di marzo molti chef hanno donato il loro lavoro in modo creativo e passionale per attività benefiche, culturali, sociali.
Ora si stava cercando di risalire dal periodo nero….ma ancora un’interruzione di orario. C’è chi non si lascia abbattere e crea qualcosa di nuovo, o comunque di diverso.
Ecco alcune idee che abbiamo trovato a tratti interesanti, divertenti, coinvolgenti….e comunque apprezzabili!
1. A Barbaresco lo chef Maurilio Garola* lancia la Maratona no stop all’insegna del bollito, dalle 730 del mattino alle 18
Una vera e propria full immersion tutta dedicata al bollito per una sessione a tavola che inizierà alle 7.30 per terminare alle 18 di ogni week-end dal 31 ottobre all’8 dicembre. A proporla sono Maurilio Garola,e Paolo Dalla Mora all’osteria Campamac. L’iniziativa prevede l’utilizzo di tagli di carne dei migliori macellai delle Langhe con l’obiettivo di fare un tuffo nella tradizione del dopoguerra., perch è come racconta Maurilio Garola, chef stellato da 23 anni, riferimento della cucina di Langa:
“Da piccoli ci si svegliava alle 4, alle 8 del mattino era già ora di pranzo e alle 2 di pomeriggio si cenava. E poi tutti a letto con le galline. E allora ecco l’idea di riscoprire la vecchia tradizione della colazione con il bollito misto piemontese, ma al mattino, rituale già divenuto mito alla Fiera Del Bue Grasso di Carrù, il primo giovedì di dicembre di ogni anno”.
Così tutti i sabati e le domeniche, dal 31 opttobre all’ 8 dicembre, con i tagli delle carni dei migliori macellai delle Langhe, si rifà un tuffo nella tradizione del dopoguerra, con una colazione a base di fassona battuta al coltello, carrello dei bolliti, plin con il Barbaresco, tartufo bianco d’Alba al prezzo del mercato, quenelle al gianduia. In accompagnamento un buon bicchiere di Barbaresco, Barolo o Barbera. Dalle 12 alle 15 ci sarà sempre la possibilità di ordinare alla carta. E poi pronti per una passeggiata nelle vigne in questi weekend di autunno, dove la Langa dà il meglio dei suoi colori.
Campamac è una parola del dialetto piemontese che significa letteralmente “mettine ancora, dacci dentro”. È utilizzata come incoraggiamento durante l'arrivederci. È il motto che da sempre usa per suonare la carica alla sua squadra in cucina Maurilio Garola, executive chef del Campamac, già conosciuto in Langa da più di vent’anni per il suo ristorante, la Ciau del Tornavento, con una stella Michelin e con una cantina tra le più belle d’Italia. Al suo fianco Paolo Dalla Mora, un giovane imprenditore friulano nato e cresciuto con i genitori e i nonni in un ristorante a Lignano Sabbiadoro, che ha girato il mondo per lavoro, coltivando la passione per la carne e il buon vino, per poi fermarsi a Barbaresco per questioni di cuore. In più per chi volesse trovare il gusto di Campamac anche a casa si trovano tartufi bianchi d'Alba, plin fatti a mano, salse e carni e tutti i prodotti sul nuovo e-commerce www.campamac.com
2. Cena di Gala all’Osteria Plip di Mestre, trasformata in Trattoria
A Mestre una ‘cena di gala’ organizzata all’alba il 27 ottobre alle 5, dall’Osteria Plip in risposta provocatoria alle norme del Dpcm, come ha sottolineato anche il sindaco Luigi Brugnaro presente all’evento, ionsieme auna sessantina di avventori:
“Vogliamo testimoniare la forza di questi pubblici esercizi che a tutti i costi vogliono tenere aperto e anche la scorrettezza con cui vengono fatte queste manovre. Bar, ristoranti, teatri, cinema… hanno fatto investimenti per la distanza. Non ci risultano contagi, e comunque sia noi dobbiamo continuare a vivere”.
Alla ‘cena’ all’alba hanno preso parte una sessantina di avventori. Nello spazio che fu della centrale del latte di Mestre, grande struttura degli anni Trenta ristrutturata negli anni Duemila per diventare la Centrale dell’Altreconomia veneziana, l’Osteria Plip è in attività da un paio d’anni, e somma alla proposta di cucina quella della pizzeria, con idee sempre innovative dello chef titolare David Marchiori. E da oggi il ristorante di Mestre ha cambiato la propria denominazione, da osteria a trattoria : ora sarà aperto dalle ore 11 alle 18. David Marchiori ha spiegato così la sua provocazione:
“Con questa iniziativa vogliamo evidenziare il grande paradosso di questo Dpcm: i ristoranti non possono aprire la sera ma possono aprire alle 5 di mattina, questo è abbastanza evidente. Le indicazioni che abbiamo seguito finora sembrano all’improvviso non essere più valide, oppure sono valide solo a pranzo quando la gente è a casa”
Ed evidenzia ancora che la vicenda è legata alla società, ìnon solo ad un singolo ristorante, perchè:
“laddove c’è un esercizio con una luce accesa, c’è presidio sociale, c’è controllo del territorio, quando invece le insegne vengono spente, alle sei di sera poi, può succedere di tutto, e questo la gente lo sa. Non è quindi solo un problema imprenditoriale, pur importante, ma è anche un problema di presidio sociale, mancando questo la comunità si sfalda”.
Quindi ecco la presentazione della cena di gala di prima mattina:
“Una provocazione per far capire la stupidità delle leggi: un ristorante, esattamente come un bar, potrà aprire alle 5, ma non stare aperto per la cena. Qui dalle 5 alle 10 girano molte più persone che tra le 18 e le 23, quando si prende la macchina per venire a mangiare e poi ognuno torna a casa sua. È paradossale. Quindi la nostra cena di gala all’alba proporrà il menu delle grandi occasioni… Avremo diverse entrée, poi una bella zuppetta, il tortino di patate con fonduta. E dalle 10 alle 12, per chi vuole, after dinner: terremo pronto l’impasto per i pancake, si potranno ordinare french toast, Irish coffee e Long Island. Abbiamo già una trentina di prenotazioni. Impieghiamo il nostro corto circuito mentale in queste iniziative per non sbattere la testa al muro. Siamo persone pratiche, facciamo il nostro. Moriremo sorridendo”.
Osteria Plip – Mestre – via San Donà, 195 – www.osteriaplip.com
3. A Potenza dopo le 18 alcuni ristoranti regalano cibo ai più bisognosi
L’idea è venuta al ristorante Crusco’s di Potenza, che abbiamo avuto modo di conoscere nel nostro viaggio #BasilicataCoast2Coast4Food e intervistare nel periodo di lockdown in diretta Instagram. Visto che a causa del nuovo Dpcm, i locali devono chiudere alle 18 Linda e Salvatore di Crusco’s hanno pensato di regalare il cibo avanzato della giornata alle persone in difficoltà, e così spiegano la loro iniziativa:
“Sappiamo che ci sono famiglie, persone sole, in grosse difficoltà economiche. Non possiamo e non vogliamo stare a guardare. Ogni giorno tonnellate di cibo invenduto finiscono nella spazzatura. Da oggi il nostro ristorante dalle 18 alle 18.30 dopo la chiusura e nella massima discrezione, a chiunque si presenti perché in difficoltà, regala in vaschette da asporto il non venduto della giornata. Regalare quello che non vendiamo invece di buttarlo nella spazzatura ci pare molto più intelligente e umano”.
Sulla scia del Crusco’s anche altri locali di Potenza hanno deciso di imitare la lodevole iniziativa: si tratta per ora di BurBaCa Potenza e Verdecrudo, ma siamo certi che molti altri aderiranno!
Ecco la bellezza creativa del popolo italiano: chef e ristoratori che nonostante tutto non si lasciano affliggere, o perlomeno fanno di tutto per esprimere la loro passione in un lavoro che in questo momento viene (troppo) rovinato dalla burocrazia.
E il “motto” #iostoconiristoratori contineremo a diffonderlo e a viverlo.
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