Cene in Fermento a Bergamo: incontri a quattro mani per celebrare il territorio.
A fine marzo la quattro mani tra chef Davide Suardi di casa, e angelo Bonfito del Ristorante Zu.
“Nata dal desiderio di creare connessioni autentiche con il territorio, Cene in Fermento è un progetto che va oltre il semplice atto di cenare. Ogni evento è un’opportunità per immergersi nella cultura gastronomica e vinicola della regione bergamasca, attraverso esperienze uniche che celebrano l’eccellenza locale.” Così viene raccontata questa serie di serate enogastronomiche speciali, che hanno l’obiettivo di trasformare una cena in un vero viaggio sensoriale e culturale. Delle vere esperienze che avvicinano gli ospiti alle storie, ai sapori e alla passione dei produttori locali. A fine marzo al relais San Viglio si unisce il ristorante Zu.
Cene in fermento. In ogni appuntamento, gli ingredienti del territorio vengono esaltati e trasformati in eccellenza, facendo sentire ogni partecipante parte di qualcosa di speciale.
Il format nasce proprio con l’intento di creare queste connessioni profonde con il territorio bergamasco. Ideato e promosso dal ristorante La Cucina del Relais San Vigilio – boutique hotel affacciato sulle colline di Bergamo Alta – il progetto ha già riscosso grande successo nelle sue precedenti edizioni, tanto da essere ormai un appuntamento consolidato per i gourmet locali.
Dopo una breve pausa, le Cene in fermento ripartono con rinnovato entusiasmo, proseguendo il loro viaggio tra sperimentazione e tradizione locale, accogliendo chef ospiti per creare menu a quattro mani dall’identità unica
Ogni serata è pensata per esplorare nuovi orizzonti culinari senza mai perdere di vista le radici: è un equilibrio studiato tra innovazione e territorio, fermenti creativi e memoria gastronomica.
Dietro l’organizzazione c’è la visione della famiglia Zani, proprietaria del Relais San Vigilio, e dello chef Davide Suardi, che guida la cucina del relais. Insieme, condividono l’obiettivo di valorizzare il territorio e i piccoli produttori attraverso una cucina che celebra i sapori autentici con un tocco innovativo. Filosofia questa che si riflette di certo nei piatti proposti quotidianamente a La Cucina, ma anche negli eventi speciali come in questi casi.
Il ristorante stesso, incastonato tra le verdi colline di Città Alta, è un luogo dove storia e modernità si fondono: dalla cornice panoramica del giardino, la vista abbraccia i colli bergamaschi e crea un’atmosfera ideale per apprezzare una cucina raffinata ma priva di formalismi, che invita alla condivisione e alla scoperta
È dunque naturale che proprio qui abbia preso vita un progetto volto a far dialogare la tradizione con il futuro – come dimostra la scelta di tecniche contemporanee come le fermentazioni – in serate che coinvolgono produttori e chef in un racconto corale del territorio.
Dal lago alla collina: l’incontro di due chef e due cucine
L’evento del 28 marzo presso il Relais San Vigilio incarna perfettamente lo spirito di Cene in Fermento: una cena a quattro mani che vede collaborare due talentuosi chef bergamaschi, ognuno portatore di un pezzo di territorio e di una storia culinaria diversa.
Da una parte Davide Suardi, executive chef di La Cucina del Relais San Vigilio, giovane interprete della tradizione locale con lo sguardo rivolto all’innovazione, bergamasco guida una brigata di cucina di soli under 30. Nel suo stile ritroviamo l’essenza dei colli orobici: prodotti stagionali, ricette della memoria locale e materie prime di piccoli produttori bergamaschi, il tutto rielaborato con eleganza moderna.
La sua filosofia – condivisa con la famiglia Zani – è quella di far dialogare autenticità e innovazione, per offrire agli ospiti un percorso gastronomico in cui ogni piatto racconti il territorio in chiave contemporanea.
Non a caso, La Cucina propone specialità come i casoncelli rivisitati o ingredienti tipici bergamaschi presentati in forme nuove, e vanta una cantina di circa 300 etichette selezionate tra eccellenze locali, italiane e internazionali, segno di un’apertura verso il mondo mantenendo salde le radici.
Dall’altra Angelo Bonfitto, chef patron del ristorante Zù di Riva di Solto sul Lago d’Iseo, formatosi in cucine stellate e oggi artefice di una cucina contemporanea in cui brillano i prodotti del lago e degli orti.
Porta infatti nell’elegante Zù, peraltro appena ristrutturato completmente, l’esperienza maturata dopo il diploma all’alberghiero di Bergamo, muoivendo i suoi passi con lo chef Filippo Cammarata in città, per poi affinarsi come stagista in templi dell’alta cucina come il Piazza Duomo di Enrico Crippa ad Alba e il Reale di Niko Romito in Abruzzo. Ha proseguito la sua formazione con stagioni al ristorante Aga di San Vito di Cadore (1 stella Michelin) e come sous-chef all’Osteria della Brughiera, storico locale stellato della bergamasca. La svolta è arrivata nel 2019 con l’esperienza al celebre Lido 84 sul Garda, sotto la guida di Riccardo Camanini.
Tornato poi nella sua terra, Angelo ha deciso di raccogliere la sfida di rilevare con la famiglia un’insegna storica come Zù a Riva di Solto, ridandole vita con una cucina personale e territoriale: vegetali e pesce di lago sono i protagonisti dei suoi piatti, in un menu che tutela la tradizione locale ma la arricchisce di tecnica contemporanea e creatività. Questa visione gli è valsa il titolo di Grande Cucina Talent Chef 2023, importante riconoscimento nazionale per giovani chef.
L’incontro tra i due ha generato un menu originale e armonioso, risultato di una sinergia perfetta tra le loro visioni gastronomiche.
Curiosi di assaporare affinità e differenze delle loro cucine in questo gioco a quattro mani, che vuole condurre gli ospiti attraverso i diversi volti del gusto bergamasco.
E noi ci saremo 😉
Su queste reti per il racconto post evento, con il dettaglio dei piatti e delle sensazioni!
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