Milano, dodicesima edizione di Olio Officina Festival.
Dal 2 al 4 marzo ci si ritrova con tutti gli amanti dell’olio extravergine di oliva a Palazzo delle Stelline alla dodicesima edizione di Olio Officina Festival, la kermesse ideata e diretta da Luigi Caricato.
Quest’anno si parla di “L’olio è progresso“, con un’analisi sullo stato dell’arte del settore, in Italia e all’estero, con laboratori di assaggio, sessioni di abbinamento olio e cibo, incontri con i produttori.
Tante novità nell’edizione di quest’anno, prima fra tutti la centralità dei bambini.
Laboratori di assaggi per questi “palati vergini”, privi di pregiudizi sensoriali, che spesso viziano le valutazioni degli adulti.
I piccolli assaggiatori saranno protagonisti di sessioni di assaggi, di scuola di cucina e di un gioco dell’oca magistralmente trasformato per l’occasione in gioco dell’olio, per imparare nei passaggi da una caslla all’alyra, la millenaria storia dell’olio, le tecniche di produzione e il viaggio dall’albero alla tavola.
Un focus importante sulla situazione del comparto oleario, che si trova ad un importante punto di svolta perchè come sostiene Luigi Caricato, l’olivicoltura in Italia deve fare un salto culturale, per rendere davvero competitivo questo settore sia in termini qualitativi che di volumi di produzione e di appetibilità.
A causa del cambiamento climatico, la produzione nel Belpaese è prevista in circa 200.000 tonnellate, quando il fabbisogno sarebbe di un milione di tonnellate. Stessa problematica nel paese iberico, dove le percentuali di resa rispetto alle reali necessità sono ancora più preoccupanti.
Come spiega lo stesso Caricato:
“In Italia troppo spesso le aziende conducono un’ovicoltura tradizionale di bassa densità, con ampie prozioni di terreno non occupate tra un olivoe l’altro. Oggi è necessario che gli imprenditori olivicoli italiani, sostenuti da una cooerente e adeguata volontà politica, decidano di credere in una olivicoltura sistemica, unita, moderna ed economicamente efficiente…per non restare nel mondo della produzione dell’olio per diletto!”.
Oltre al salto culturale e tecnologico, sembra ssereci anche una forte urgenza di individuare nuove cultivar di olivo, anche in ragione dei drastici cambiamenti climatici che impongono soluzioni diverse.
Quindi il futuro e la salvezza di questo comparto risiedono nella ricerca e nella innovazione, e le varie sessioni della due giorni olivicola di Milano sono proprio incentrate su questo.
L’olio è progresso in tutte le sue declinazioni, dalla cucina all’economia, dal turismo alla cultura.
Nella sessione di OOF economia si affronterà con diversi imprnditori la delicata questione del passaggio generazionale e quella degli olivi ogm per comprendere a fondo la necessità di sviluppare la ricerca sulle piante transgeniche di olivo.
La ricerca in cucina come arte, sviluppo, cultura e elemento fondamentale della vita odierna, sarà il tema trattato da esperti, come la saggista Rosalia Cavalieri dell’università di Messina, o del giornalista Valerio Visintin che nel so libro inchiesta “Dietro le stelle. Il lato oscuro della ristorazione italiana” mette in evidenza le tante anomalie irrisolte del settore.
Dala teoria alla pratica, in cucina è semplice! E quindi oltre alle sessioni di ascolto,numerose sessioni di assaggio e di laboratori.
Dalla merenda a pane e olio alle degustazioni comparate tra oli di tutto il mondo. E ancora una masterclass sugli oli siciliani, un focus sull’olio di lentisco, una degustazione di olive da tavola ottenute con differenti sistemi produttivi.
In un paese in cui l’enogastronomia ha un rilevante peso sul turismo e sulle decisioni di viaggio, è importante valutare tutti gli aspetti dell’oleoturismo, normato da un arecente legge di cui è stato promotore il senatore Dario Stefano, anche co-autore del libro “Oleoturismo. Opportunità per imprese e territori”.
In questo contesto i frantoi, al pari delle cantine vinicole, devono e possono diventare elemento attrattore, dove anche i musei dell’olio raccontano la straordinaria storia dellaproduzione olearia italiana.
Ampio spazio alla cultra e all’arte a partire da un omaggio nel ventennale della sua scomparsa, allo scrittore Giuseppe Pontiggia che tante pagine ha dedicato al lavoro come progresso e affrancamento da una quotidianità lavorativa di un certo tipo.
Gli artisti del movimento culturale Arte da Mangiare Mangiare arte esporranno la loro installazione, una serie di tovaglie macchiate ad arte che comporranno un’opera collettiva.
Non manca come sempre la musica, con il concerto “Musica a tavola. Facitori d’olio. Bacco e il buon mangiare nella musica antica”.
Tante altre curiosità, da scoprire, tra cui un gin prodotto dalle foglie dell’ulivo, un profumo ai sentori dell’olio, il cioccolato all’olio e tanta cosmesi, ovviamente a base olio di oliva, e non solo.
Un programma ricchissimo, tutto da gustare e vivere.
Perchè l’olio è cultura e sensorialità, in tutti i suoi aspetti.
Il programma delle giornate di Olio Officina è sul sito.
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