I vini Parusso in una degustazione alla cieca con Luca Boccoli

Degustazione alla cieca nelle Langhe.

I vini Parusso con i racconti di Luca Boccoli, sommelier non vedente.

Nel cuore delle Langhe, tra i dolci pendii di Bussia e il profumo di Nebbiolo, una degustazione alla cieca nella cantina Parusso è un’esperienza sensoriale unica, e insieme un viaggio interiore, guidato da chi ha fatto del buio una nuova forma di luce.

Una giornata alla scoperta dei vini e della filosofia Parusso, con una parte importante e significativa: la degustazione al buio, mascherina sugli occhi, musica di sottofondo, senza spiegazioni di vini, senza tecnicismi richiesti, solo il proprio sentire, con olfatto e gusto di certo, ma sorpattutto con cuore e testa, con ricordi e sensazioni. E che il gioco abbia inizio!

La magia di questa esperienza si costruisce lentamente, come un crescendo di emozioni che coinvolge ogni senso, e permette di riscoprire il legame profondo tra il vino, la terra e le persone che lo creano.

È una giornata densa di emozioni, quella passata insieme a Luca Boccoli, sommelier cieco da qualche anno, che ha trasformato la perdita della vista in un dono da condividere, rendendo la degustazione un atto di fiducia e scoperta.

Luca ci racconta la sua storia con una semplicità disarmante, ci parla del cambiamento che ha dovuto affrontare e di come il vino sia diventato il suo mezzo per comunicare col mondo. O meglio, come siano cambiate le modalità di comunicazione, visto che anche prima dell’incidente che gli ha tolto la vista, era già un esperto riconosciuto nel mondo del vino, con una profonda conoscenza delle tecniche di vinificazione e un raffinato palato capace di cogliere ogni sfumatura. Anche prima dell’incidente lavorava nel vino, anche prima la sua giornata era con i calici in mano, alla scoperta di produzioni da raccontare e di etichette  da studiare.

Tuttavia, è stato il buio a insegnargli come percepire davvero il vino, a far emergere una sensibilità completamente nuova.

La storia di Luca, insieme al terroir della famiglia Parusso, crea un filo invisibile ma indissolubile tra le vigne antiche e la consapevolezza moderna, un legame che ci invita a fermarci e ad ascoltare il linguaggio della terra, senza fretta, senza distrazioni. Mascherina sugli occhi, completamente isolati nella vista dal mondo esterno, attraverso la voce di Luca, ci rendiamo conto o meglio arriviamo a ricordarci che il vino non è solo un prodotto, ma un’esperienza vivente che parla di cultura, di storia e di passione.

La luce svanisce, ma i sensi si intensificano: l’udito percepisce ogni piccolo suono, il profumo dei vini diventa più penetrante, e il tatto si fa più consapevole del freddo del vetro, della struttura dei calici, della ricerca dell’equilibrio. Ogni dettaglio contribuisce a costruire un’immagine mentale che arricchisce l’esperienza complessiva, facendoci immergere totalmente in quel mondo.

La guida di Luca ci permette di sperimentare una degustazione che non è solo fisica, ma anche emotiva e mentale, risvegliando la nostra percezione a un livello più profondo e autentico.

Un respiro profondo, un’immerisone total nel momento, che a quel punto diventa solitario, musica di sottofondo, quasi impercettibile a tratti e un viaggio perosnale. Ognuno è lasciato alla sua degustazione, quattro calici, senza spiegazione, senza racconto, solo noi stessi e il “nostro” vino con cui confrontarci.

Luca ci guida in un viaggio che trascende il semplice atto di sorseggiare: è un incontro profondo con un prodotto che in parte riteniamo di conoscere, a tratti cerchiamo di ri-conoscere, ci soffermiamo su un vino, torniamo all’assaggio precedente e la testa va in cantina, apre i file della nostra memoria, iniziano le valutazioni, ma poi ci fermiamo.

Non è tecnico lo scopo di questo viaggio, non dobbiamo vincere nulla nel riconoscere sentori, annate e vitigni. La storia di questi calici la dobbiamo scrivere noi, con qullo che ci trasmettono DAVVERO, con le sensazioni e i ricordi che ci risvegliano.

Le sfumature aromatiche del vino ci parlano di stagioni passate, di estati calde e di inverni freddi, di mani che hanno raccolto grappoli perfettamente maturi al momento giusto, oppure ci ricordano di un nonno vignaiolo, di lavori in cantina, di un agrumeto in costiera.

Ogni assaggio diventa un dialogo tra il passato e il presente, inizialmente di queste colline, dei vignaioli, delle conoscenze che abbiamo del vino, poi il dialogo diventa solo interiore, profondo, tra cuore e mente, tra spirito e anima, e come per magia ci si ritrova in uno stato quasi (e non esagero ndr) di beatitudine, commossi, in un ricordo, in un sorriso, in un profumo.

Con la vista annullata, i vini si svelano senza pregiudizi. Ma soprattutto si svelano nelle sensazioni che accendono dentro di noi, e si cogli il segno quando si annullano i tecnicismi e si lascia emergere solo l’irrazionale. quando si dimenticano gli appunti da sommelier e si da spazio al linguaggio del cuore.

È impossibile non sentirsi piccoli, ma anche privilegiati, di fronte a un momento così autentico.

E quando dopo una grandiosa condivisione dei partecipanti alla tavola rotonda al buio, arrivano i racconti deella cantina , dei calici in questione e della famiglia, i nostri “ricettori” sono allineati al bello, alla sostanza, alla passione.

La storia della cantina Parusso, dal primo appezzamento acquistato dal bisnonno Gaspare nel 1901, è intrisa di amore per la terra e di ricerca della perfezione. La cascina Rovella, oggi centro pulsante della produzione, è un luogo dove passato e innovazione si incontrano, dove la tradizione della viticoltura delle Langhe si arricchisce di tecniche moderne e di una profonda attenzione al terroir.

Marco Parusso, che guida la cantina insieme alla sorella Tiziana, ha scelto di rispettare la natura senza compromessi, ricercando sempre l’equilibrio tra le caratteristiche uniche del terreno e le esigenze della vite. Il Nebbiolo è un vitigno esigente, ma nelle mani dei Parusso è anche un veicolo di emozioni, in grado di trasmettere le sfumature del tempo e del territorio.

La giornata alla cantina Parusso si conclude con un sentimento di gratitudine: per la terra delle Langhe, per la famiglia Parusso che la coltiva con amore da oltre un secolo, e per Luca, che ci ha insegnato a guardare con il cuore ciò che gli occhi spesso danno per scontato.

I vini Parusso, con la loro complessità e la loro grazia,  diventano in questa giornata un invito a rallentare, a lasciarsi avvolgere dai sensi, a vivere ogni sorso come un momento irripetibile di connessione con il mondo.

Questo tipo di esperienza – immersiva, profonda e intima – ci insegna che il vino, da prodotto da degustare, apprezzato e amato, diventa un racconto complesso che prende vita attraverso coloro che lo vivono, lo producono e lo condividono. E poi si trasferisce in chi lo degusta, che può far semplicemente suo il racconto della cantina, o può attivare una storia personale, vissuta in una piena intimità con quell’assaggio.

In una degustazione così, al buio,  quelle storie si trasformano in una luce che illumina la nostra comprensione del vino, permettendoci di cogliere appieno il legame tra la natura e il tempo, e di tutto questo con il nostro mondo interiore.

Perchè alla fine il vino si scopre nel naso e in bocca, ma è nel nostro intimo che accende la sensazione di un ricordo, di un piacere o dispiacere, e nella frenesia delle degustazioni “classiche” queste sfumature vengono spesso tralasciate o non apprezzate.

E invece qui, oggi, con Marco Parusso, con Luca Boccoli, con una mascherina nero pece e con il nostro sentire, ognuno al suo livello di profondità, abbiamo assorbito una lezione di vita:

Ascoltare, sempre, tutto, a occhi chiusi almeno per un attimo, o per un lasso di tempo più o meno lungo.

Isolarsi da tutto per cogliere quel brivido che ci arriva e che ci può spiegare molto.

Luca è stato “costretto” in questo passaggio, ma da qui ha colto la generosa opportunità di insegnarlo anche a noi.

Grazie! di cuore.

=> guarda qui il Reel sul nostro profilo IG

 

Questo qui sopra un racconto profondo dell’esperienza, ma la giorata in cantina è servita anche per conoscere nel profondo la filosofia della famiglia Parusso e i suoi vini.

Leggi QUI per i dettagli sui loro prodotti.