ISOS rende uguali a Voce lo Champagne e il Riso!

ISOS, un incontro quasi magico tra Riso e Champagne, tra Italia e Francia.

Lo champagne ISOS di Les Fa’Bulleuses e il Riso Carnaroli ISOs di Campo dell’Oste si incontrano a cena da Voce di Aimo e Nadia a Milano.

C’è una magia che si manifesta quando due mondi, apparentemente diversi, si incontrano e scoprono di avere la stessa anima. È proprio questo che è avvenuto a Milano, al VOCE di Aimo e Nadia, dove il riso e lo champagne, due protagonisti provenienti da terre lontane ma unite da una visione comune, hanno dato vita a una serata memorabile.

“Isos” è la parola greca che significa “uguale”, ma in questo incontro è anche il nome che ha unito due realtà profondamente diverse, eppure così affini: lo champagne Isos, creato dalle sette vigneronnes di Les Fa’Bulleuses e importato da Alberto Massucco, e il riso Carnaroli Isos di Andrea Bianchi, coltivato nei campi fertili del Basso Pavese.

L’idea di Isos non nasce per caso.

Dietro questo nome si cela la passione per la perfezione, la ricerca di un equilibrio che non è solo nei numeri, ma è soprattutto nel cuore del lavoro artigianale. Alberto Massucco e Andrea Bianchi, con uno spirito imprenditoriale affine, hanno intravisto nel nome “Isos” una promessa: la possibilità di creare qualcosa che potesse celebrare al meglio la natura, il terroir, e il talento dell’uomo. E così, due prodotti apparentemente lontani si sono fusi in una serata che ha celebrato l’equilibrio, l’armonia e la perfezione.

Perchè gli opposti si attraggono, ma gli uguali si incontrano!

Da VOCE di Aimo e Nadia, con la complicità degli chef Fabio Pisani e Alessandro Negrini, ha preso vita un dialogo delicato tra chicchi e bollicine. Ogni piatto è stato un’ode alla terra, al sole, all’acqua e all’amore per la materia prima, per sfociare in un risotto spettacolare e in un dolce iconico.

I profumi intensi dello champagne Isos, un blend straordinario di Pinot Noir, Chardonnay e Meunier, hanno avvolto i commensali, regalando un naso ricco e fruttato, contraddistinto da una freschezza vibrante e da una mineralità marcata che esprime in pieno la visione delle Fa’Bulleuses. Come racconta Alberto Massucco, che proprio la sera prima della cena milanese ha inaugurato la sua Massucco Maison, gioiello architettonico e di pensiero:

“Isos è un prodotto meraviglioso specchio del talento e della passione di sette donne straordinarie”.

Les Fa’Bulleuses non sono semplici produttrici di champagne: sono sette vigneronnes audaci, unite dal desiderio di creare qualcosa di unico e irripetibile. Ognuna di loro ha portato nel progetto Isos il proprio savoir-faire, la propria interpretazione del terroir.

Laureen Baillette, Hélène Beaugrand, Claire Blin, Charlotte De Sousa, Mathilde Devarenne, Sophie Moussie e Delphine Brulez rappresentano l’anima femminile della Champagne, ciascuna con un vigneto diverso, ciascuna con la propria esperienza, ma tutte unite da un unico obiettivo: creare uno champagne che sia l’essenza stessa della collaborazione e dell’uguaglianza, incarnando una concezione profonda e condivisa dell’artigianalità, della territorialità, e della sostenibilità, elementi essenziali nella produzione contemporanea di eccellenza agricola e vinicola.

Il blend è la vera magia di Isos: 43% Pinot Noir, 42% Chardonnay e 15% Meunier.

Un assemblaggio che non lascia spazio al caso, dove ogni vitigno è presente in ugual misura per un risultato di perfetto equilibrio e vitalità. Isos è un omaggio alla natura e al lavoro delle vigneronnes, un vino capace di raccontare il proprio territorio attraverso profumi di agrumi freschi, note vegetali ed empireumatiche, e una mineralità che conferisce tensione e persistenza.

Com spiega Mathilde Devarenne, voce per una sera delle sue 6 compagne di viaggio:

“Abbiamo voluto creare un vino che rispecchiasse l’energia e la determinazione di ciascuna di noi, un vino che fosse specchio della nostra unione e del nostro amore per la Champagne, unendo insieme esperienze, passioni e territori in un’armonia perfetta che riflette non solo l’identità di ciascuna delle vigneronnes, ma anche il loro impegno collettivo per una visione condivisa e un futuro comune nella produzione dello champagne”.

Accanto allo champagne, il riso Carnaroli Isos è stato il coprotagonista perfetto.

Andrea Bianchi, l’uomo dietro Campo dell’Oste, ha portato la sua esperienza nella selezione e nella coltivazione di una delle varietà più nobili di riso italiano. Nei campi della Bassa Pavese, bagnati dal fiume Po, prende vita un Carnaroli in purezza che si distingue per l’omogeneità dei chicchi, il cui calibro è selezionato con precisione per garantire una cottura perfetta.

Com lui stesso spiega:

“Con Isos abbiamo voluto creare un riso unico, frutto di una selezione accurata che parte dalla terra e si riflette in ogni singolo chicco, in ogni momento della lavorazione e in ogni scelta attenta compiuta sul campo. Ogni dettaglio, dalla selezione delle sementi alla cura durante la crescita, è stato un tributo al terroir unico della Bassa Pavese, che rende questo riso inimitabile per la sua purezza e qualità”.

Il riso Isos è il risultato di un lavoro paziente, che rispetta la natura e che punta a portare in tavola un prodotto capace di esaltare la cucina più esigente.

La serata è stata una danza elegante tra questi due protagonisti, un incontro in cui ogni piatto è stato pensato per esaltare le caratteristiche di Isos.

Il Carnaroli, cucinato alla perfezione, ha saputo catturare i profumi dello champagne, abbracciandone la freschezza e la mineralità, mentre lo champagne ha svelato nuove sfumature grazie alla cremosità del riso. Ogni assaggio è stato un racconto di terre diverse, di tradizioni lontane, ma unite da un filo invisibile che è l’amore per la qualità, per il lavoro artigianale, per la ricerca della perfezione.

“Isos non è solo un nome”  ha dichiarato Alberto Massucco a margine della serata,

“è un manifesto. È la nostra visione di equilibrio, di uguaglianza tra due mondi che hanno trovato un modo per parlare la stessa lingua”.

E questo è stato l’incanto della serata: vedere come due prodotti, uno nato tra le vigne della Champagne e l’altro nei campi di riso del Basso Pavese, potessero fondersi in un’esperienza unica, dove l’uguale diventa sinonimo di eccellenza.

 

Il vino e il riso, chicchi e bollicine, si sono uniti in un abbraccio perfetto, regalando agli ospiti un viaggio sensoriale tra Italia e Francia, tra passato e futuro. Una serata che ha ricordato a tutti come, anche nelle differenze, si possa trovare un’armonia superiore, una bellezza che nasce dalla condivisione, dalla collaborazione, dal rispetto per la terra e per la sua straordinaria capacità di donarci prodotti unici.

 

In un certo senso, la serata ha rappresentato la perfetta espressione di un paradosso: gli opposti si attraggono e gli uguali si incontrano.  Il riso e lo champagne, pur provenendo da mondi diversi, si sono complementati l’uno con l’altro come gli opposti che si attraggono, trovando una sintonia unica.

Ma allo stesso tempo, il nome ‘Isos’ è stato un richiamo potente al concetto che ciò che è uguale, quando si incontra, può generare qualcosa di ancora più straordinario. Come due specchi posti l’uno di fronte all’altro, il riso Isos e lo champagne Isos hanno creato un riflesso che si moltiplica, amplificando non solo la qualità, ma anche il significato più profondo del loro connubio.

Questo incontro ha dimostrato che, nel rispetto delle differenze e nell’abbraccio delle somiglianze, si può arrivare alla vera eccellenza, che come ha ricordato Andrea Bianchi a conclusione della serata:

“Rappresenta la nostra idea di lusso. Un lusso che parte dalla terra e arriva al cuore, passando per il palato”.