UMA ULAFI il viaggio alla scoperta delle identità gastronomiche afro caraibiche.
Format della chef Victorie Gouloubi, prima Executive Chef donna di colore in Italia.
UMA ULAFI è un concept che si propone di condurre gli ospiti alla scoperta delle Identità Gastronomiche Afro Caraibiche portandoli con sé in un viaggio alla scoperte delle Radici dell’Africa attraverso le Cucine Afro Caraibiche. al timone di questo viaggio Chef Victoire Gouloubi, pluripremiata chef italo-congolese e , nota al puubblico del piccolo schermo come volto Gambero Rosso.
“UMA ULAFI – La golosa forchetta africana” è in effetti il primo di una serie di incontri, innanzitutto enogastronomici, dedicati alla scoperta delle radici africane per un racconto nuovo e più veritiero delle magnifiche e numerosissime cucine afro-caraibiche.
La cultura culinaria africana è intrisa di una storia ricca e profonda che abbraccia tradizioni, ingredienti e sapori unici.
In questa avventura gastronomica, ci si immerge nella cultura delle cucine africane, esplorando il concetto di “Uma Ulafi” attraverso gli occhi e i piatti della pluripremiata chef italo-congolese, Victoire Gouloubi.
Uma Ulafi
Il 6 dicembre a Milano, al Ristorante Sadler, si tiene la serata inaugurale del concept afro-gourmet “Uma Ulafi-La golosa forchetta africana” creato da Victoire Gouloubi.
=> guarda QUI uno dei nostri Reel della serata
Ma cosa significa “Uma Ulafi”?
Il nome è un omaggio a una donna straordinaria, Anna M. Mangin, ristoratrice afro-americana che nel 1891 brevettò la forchetta da pasticceria (in swahili, “Uma” significa forchetta). Questo utensile ha semplificato la vita nelle cucine domestiche e professionali ed è il precursore dei moderni miscelatori elettrici.
La Chef e la Sua Missione
Victoire Gouloubi, chef italo-congolese pluripremiata, è la prima executive chef donna di colore in Italia. Oltre a preparare straordinari piatti afro-caraibici moderni, la chef è impegnata nella diffusione della cultura enogastronomica africana. Ha partecipato al documentario “The Goddess Of Food” nel 2016 e prodotto il film documentario “We are Food”, diretto da Egle Pappalardo, in uscita nel 2024.
In televisione, Victoire Gouloubi collabora con Gambero Rosso in programmi come “Il tocco di Victoire” e “Make Taste&Change”, dove mescola l’alta cucina italiana con quella africana. La sua visione è condivisa nel progetto “Afrofoody” promosso dall’Alto Commissariato dell’Onu per i Diritti Umani.
Sfatare il Mito della “Cucina Africana”
Una delle missioni principali di Victoire Gouloubi è sfatare il mito della “cucina africana” come cucina etnica e povera basata solo su street food. Spesso, nell’immaginario occidentale, si trascura la vasta gamma di piatti che compongono i patrimoni gastronomici dei diversi Stati africani. La cucina africana è frutto delle tradizioni nazionali e di raffinati procedimenti culinari sviluppatisi nei secoli.
La ricetta di Victoire Gouloubi comincia dalla lingua: il termine “cucina africana” è troppo generico per racchiudere le tradizioni gastronomiche delle isole (Madagascar, Comore, Mauritius, Seychelles, Zanzibarper citarne alcune) e dei 54 Stati che compongono l’Africa, un continente attraversato dall’Equatore e dai due Tropici con condizioni climatiche così diverse da dar vita a un’immensa varietà di prodotti alimentari autoctoni.
Uma Ulafi: una cena per dare il via a una serie di Incontri Culturali
La serata “Uma Ulafi-La golosa forchetta africana” del 6 dicembre è il primo di una serie di incontri enogastronomici dedicati alla scoperta delle radici africane e delle cucine afro-caraibiche. Questi eventi non si concentreranno solo sulla cucina, ma promuoveranno anche libri e opere d’arte, contribuendo così a un progetto culturale di inclusività, scambio economico e arricchimento culturale.
La chef Gouloubi afferma che è importante cambiare il modo in cui presentiamo l’arte gastronomica africana, mettendo in risalto la sua bellezza, i colori, i profumi e la storia che la caratterizzano:
“La cucina africana è un patrimonio culinario prezioso e diversificato che merita di essere apprezzato e condiviso”.
La cena-evento del 6 dicembre, patrocinata dall’Ambasciata della Repubblica Democratica del Congo in Italia, dall’United States Foreign Trade Institute e dal Gambero Rosso, vedrà ai fornelli la sola Victoire Gouloubi, supportata dagli chef Antonio Bello, Sarà Maccioni e Rossella Ioppolo.
MENU
Carpaccio di nanasi al tamarindo, tartare di capesante e
mela Granny Smith con caviale di ananas
(Traccia africana: Nanasi- tamarindo)
Pane pita di patate dolci farcito di trevisana confit, cipolla caramellata e lardo di colonnata al penja
(Traccia africana: Patata dolce africana, pepe di penja)
Ravioli con farina di manioca alle mazzancolle su crema di Yuka al Lemon Grass e olio rosso di palma affumicato
(Traccia africana: Manioca, Lemon Grass, olio rosso di palma)
Fonio cotto al vapore con foglie di banano, cotechino e
pomodorini rossi del Vesuvio con brodo di miso
(Traccia africana; Fonio, foglie di banano)
Spigola marinata al berbere, lenticchie nere Beluga stufate
con alga kombu e finferli al karité
(Traccia africana: Spigola o bar, berbere, karité)
Maiale in crosta di semi chiari, involtino di verza agli agrumi e
platano affumicato grigliato
(Traccia africana: Maiale, semi chiari, platano)
Ganache di Goyava, burro di ibiscus, granella di cioccolato bianco e gel di agrumi
(Traccia africana: Goyava, ibiscus, spezie)
Nei successivi appuntamenti invce la chef cucinerà a quattro mani con alcuni dei più affermati cuochi afro-caraibici attivi nei ristoranti di tutto il mondo.
Alla presenza dell’Ambasciatore congolese S.E. Henri Okemba, dello chef ambassador della cucina delle Comore Ahamada Binali e di artisti, esponenti della cultura e dell’imprenditoria, la Chef realizzerà e racconterà le sette portate che compongono il menu da lei ideato.
Una pacifica e golosa battaglia per diffondere un’immagine inedita del patrimonio culinario africano e combattere stereotipi negativi e razzismo. Perchè la cucina può e deve avere quetso importante ruolo di “messaggera”.
Come spiega nel dettaglio chef Victoire:
“Spesso i cuochi africani tendono a nascondere la loro storia e identità culturale temendo di venire trattati con pregiudizio e declassati a semplici interpreti di una cucina etnica, ovvero una cucina arcaica cristallizzata nel tempo e nello spazio.
Al contrario io penso che dobbiamo essere innanzitutto consapevoli del nostro valore. Possiamo compiere una piccola rivoluzione semplicemente cambiando il modo di presentare l’arte gastronomica del continente africano mettendo in risalto tutta la sua bellezza, fatta di colori e profumi unici, di secoli di storia e di prodotti tipici della nostra Mama Africa”.
Ad arricchire ulteriormente la serata, come previsto dall’unione di cultura, arte e cibo, il pittore venezuelano Jonathan Rodríguez, che vive e lavora a Legnano.
Una esposizione dei suoi dipinti dedicati alla donna africana, Regina del fuoco e cuore pulsante della famiglia, che come lui stesso descrive è eterea e concreta:
“Rappresento questa donna pura ed eterea nella sua grazia, ma allo stesso tempo con la forza di un baobab, un albero con radici profonde che si espandono attraverso il suo profumo.
Come filo conduttore l’uso dell’oro mi ha permesso di raffigurare l’importanza di mantenere vive le tradizioni tramandate da secoli dai nostri cari predecessori”.
“Uma Ulafi” dunque come concept dedicato non solo ai protagonisti del mondo food afro-caraibico, ma anche alla cultura leteraria e artistica per un grande progetto culturale di inclusività, scambio economico e arricchimento culturale.
Noi siamo con Victoire Gouloubi ee tutto il team di UMA ULAFI, il 6 dicembre per un’indimenticabile serata di scoperta dei sapori e delle culture africane.
La sua cucina è una pacifica e golosa battaglia per combattere gli stereotipi negativi e il razzismo, mentre celebra la ricchezza e la diversità delle cucine afro-caraibiche.
In questa golosa e interessante battaglia, STORIEDICIBO presente!
Guarda qui uno dei reel di presentazione
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