Io Bevo Così. Un evento da scoprire, degustare e assaporare.
Lunedì scorso 23 Gennaio 2017 ho partecipato a Milano a Io Bevo Così, il consueto appuntamento invernale dedicato ai vini naturali e di territorio, giunto alla quarta edizione.
Una delle novità di quest’anno è stata la location: visto il successo della scorsa edizione, gli organizzatori Andrea Pesce e Andrea Sala hanno optato per uno spazio più grande e polivalente: il FeelingFood, area industriale che la MGM Alimentari, azienda distributrice di prodotti alimentari di qualità artigianale, ha recuperato per dedicarlo agli eventi e ai corsi di cucina.
In “vetrina” e pronte per la degustazione le etichette di 35 aziende provenienti da tutta Italia e non solo: presenti alcune cantine di Francia, Spagna e Grecia.
E’ stato interessante chiacchierare con i proprietari e gli enologi, degustando alcune prelibatezze.
Il punto di forza della giornata, per una “buona e curiosa forchetta” come me, è stato lo show cooking di otto chef:
- David Marchiori, della Bio Osteria, ha preparato il Plip burger;
- Vincenzo Manicone del Ristorante Cannavacciuolo Café & Bistrot, ha proposto la Battuta di manzo al coltello, con acciuga del Cantabrico, provolone dolce e topinambur (in fondo la sua intervista)
- Paolo Lopriore del Ristorante Il Portico ci ha fatto assaggiare il Riso carnaroli della Riserva San Massimo (peraltro presente con uno stand), pasta di salame macelleria Beccalli, Valtellina rosso
- Cristiano Gramegna dell’Osteria Rosso di Sera ci ha intrattenuti con la preparazione del Crudo rosso di Mazara, caco e lime
- Lorenzo Montoro dell’Osteria Al Paese ha preparato il Baccalà con insalata di rinforzo
- Marco Pisano ci ha deliziati con la Capasanta arrosto su topinambur con chips di scorzanera, olio alla vaniglia
- Salvatore Giugliano del Ristorante Mimì Alla ferrovia ha preparato la sua Genovese, shiso e acciughe, spiegandone anche l’origine.
- Marco Ambrosino del Ristorante 28 Posti di Milano ha chiuso la degustazione con il suo Gelato allo zafferano, bottarga e cenere
Gli assaggi si sono alternati a chiacchiere con gli chef e i cuochi che hanno dato il loro contributo.
Ho approfittato dell’occasione per uno scambio di battute e idee con Salvatore Giugliano, del famoso ristorante napoletano, che mi ha spiegato le origini della sua “genovese”, che niente ha a che vedere con un piatto ligure:
la storia sulla genovese ha un’origine un po’ romantica per la quale questo piatto prende il nome dalla zuppa di cipolle che i soldati svizzeri, a Napoli presso i quartieri Spagnoli, cucinavano per i napoletani. Questi incuriositi dal profumo chiedevano che cosa stessero preparando, e loro rispondevano “la Geneve”. Da qui la zuppa di cipolle è stata reinventata dai napoletani con l’aggiunta di carne povera (guancia, muscolo..) ed è diventata “la Genovese”!
Ho poi intervistato Vincenzo Manicone che mi ha dettagliato la preparazione del suo piatto, evidenziando il suo orgoglio per il posto che ricopre nel Cannavacciuolo Cafè & Bistrot.
https://www.youtube.com/watch?v=UEs1AUBXwGk
Ora le tappe degustazione proseguiranno direttamente a “casa” degli chef, perché per apprezzare una cucina non basta un singolo piatto, bisogna assaporare un intero percorso!
Vi terrò informati 😉
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